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23 maggio…come due anni fa: il Milan sogna la Champions. E poi chissà

Si chiude oggi una due giorni di ricordi e anniversari per il Milan. Le date dei successi sono tante, per fortuna, ma le ultime due sono quelle che rappresentano più di ogni altra il significato di rinascita. Del 22 maggio si è parlato ampiamente. Uno scudetto che solo qualche mese prima sembrava impensabile, che solo qualche anno prima sembrava impensabile.

Uno scudetto che in tanti non guardano di buon occhio. Uno scudetto che molti giudicano immeritato o regalato da qualcuno. Uno scudetto che poi quest’anno non hai difeso come dovevi. Ma questa è un’altra storia. Tutta un’altra storia.

UN CERCHIO CHE SI CHIUDE, UNA CHAMPIONS CHE RITORNA

Le basi per quello che è stato il tricolore numero 19 il Milan le mette in una calda sera di Bergamo di due anni fa. Il 23 maggio, appunto. Un quarto posto sperato che diventa secondo grazie alla vittoria più importante di tutte. La vittoria che chiude un cerchio triste, tristissimo, aperto un anno e mezzo prima nella stessa città, nello stesso stadio, contro la stessa squadra. Ma con persone diverse. O meglio, cambiate. Una squadra cresciuta sotto ogni aspetto che torna – come dice qualcun altro – a riveder le stelle. Dopo sette lunghi anni. Da lì nasce il progetto rossonero. Un progetto che nessuno si aspettava di vedere vincente in così poco tempo. Forse neanche il Milan stesso. Ma così è più bello.

Tornando alle stelle, quelle della Champions, quelle che nella scorsa stagione sono state dolorose con l’eliminazione ai gironi. Quelle che quest’anno hanno portato il Milan fino in semifinale. Tra le prime quattro d’Europa. Un cammino ed un traguardo che – forse – neanche il più deludente degli Euroderby potrà mai rovinare. Ma da un punto basso, si sa, si può solo risalire. Raggiungere un traguardo per continuare con i sogni ed i progetti. Per continuare a crescere. Inutile dire che dalla qualificazione in Champions passa il mercato, il futuro, passa la crescita e la continuità di un progetto che vuole vedere il Milan sempre più in alto.

Un progetto che il Milan spera di continuare anche nella prossima stagione. Un traguardo che sarebbe il “minimo indispensabile” ma che, appunto, sarebbe indispensabile. I presupposti sono gli stessi di due anni fa. Un obiettivo chiamato scudetto che ben presto, per esigenza, si trasforma in qualificazione in Champions. Perché questa è la base su cui ripartire. Tutti gli anni. Ancora una volta. E che il 23 maggio di due anni fa sia solo la prima di tante, tantissime rinascite Milan.

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