Nel precampionato non ha potuto mettersi in mostra a causa di un problema muscolare che si portava dietro dai tempi del Liverpool, e che lo ha costretto a saltare tutte le amichevoli. Adesso, però, Divock Origi è pronto finalmente a dire la sua con la maglia del Milan. L’edizione quest’oggi in edicola de La Gazzetta dello Sport dedica un focus all’attaccante belga, arrivato con grande determinazione e voglia di fare, dopo anni da comprimario – ma amato da tutti – alla corte di Jurgen Klopp.
Origi è un attaccante molto diverso da quelli già presenti in rosa: veloce, potente e con ottimi mezzi tecnici a disposizione. La sua esperienza pluriennale in Premier, dove si gioca un calcio molto simile a quello che il Milan sta cercando di “importare” in Serie A, lo rende sulla carta perfetto per il gioco di Stefano Pioli. Origi è, in primis, una prima punta, ma – come visto negli ultimi minuti di Milan-Udinese – può giocare anche insieme ad un altro attaccante, giostrando alle sue spalle o partendo dalla fascia sinistra. Un parco attaccanti, quello del Milan, che dunque è estremamente variegato e duttile: in poche parole, il sogno di ogni allenatore.