HomeIn evidenzaDa Pechino ad oggi: è cambiato tutto. Tranne la grandezza di Ibra

Da Pechino ad oggi: è cambiato tutto. Tranne la grandezza di Ibra

Il 6 agosto di nove anni fa, nel 2011, il Milan conquistava uno dei più recenti trofei della sua storia. La vittoria a Pechino, contro l’Inter in finale di Supercoppa Italiana, chiudeva una stagione stellare di un Milan targato Allegri. Un piacevole ricordo per i tempi presenti, periodo che vede il Milan ripartire nuovamente verso obiettivi sempre più ambiziosi. Una ripartenza, questa volta, che ha un sapore diverso: complice l’ottimo girone di ritorno, la presenza di chi era grande nel nostro passato e che proverà a scrivere il presente. C’è anche una nuova speranza riposta nelle giovani promesse che iniziano a sbocciare, con una guida professionale in panchina che ha conquistato a suon di punti una conferma stra meritata. I rossoneri guardano ancora da molto lontano la grandezza sportiva di quella squadra di Pechino, in una stagione da prima della classe. È rimasto così poco di quel Milan, eppure ad oggi è così tanto.

Il denominatore comune è proprio Zlatan Ibrahimovic: oggi come allora la colonna portante del Milan, oggi più di allora la pedina da cui ripartire, il vero fondatore della costruzione della squadra del futuro. A Pechino si parlava di proseguire su una strada già segnata, mentre oggi la strada non conosce segnaletica. Braccia aperte, sorriso furbo, poche parole, tante frecciatine, una grandezza sportiva quasi inspiegabile. Ibra non è cambiato, sono passati nove anni eppure la personalità dello svedese non sembra aver subito cambiamenti. Anche allora aveva al seguito una squadra che trottava rispettando i suoi ritmi: sembra così vicino quel momento da sembrare quello presente. Oggi, c’è solo una certezza in più: Ibrahimovic resterà al Milan e costruirà così gli ultimi tasselli di una carriera che ha sempre avuto la costanza tra le caratteristiche principali. Siamo partita dal “sono venuto qui per vincere” di San Siro, per arrivare ad oggi e non avere il coraggio di parlare di età che passa e che scorre. “Non invecchio mai”, è la convinzione di Ibra. E forse ha convinto anche noi, che ora guardiamo lo stesso Ibra di nove anni fa. Corre meno, vero. Si arrabbia di più, vero. Ma Ibra è Ibra e il mondo Milan, dopo questo finale di stagione da assoluto protagonista, si sta godendo un grande del nostro calcio. Grande di un tempo, che sempre sarà tale.

Un Ibra che ha saputo raccogliere l’attuale Milan dal fondo del baratro per riportarlo al livello di quello di Pechino. L’opera non è ancora completa, anche per questo proseguirà il suo lavoro qui al Milan. Anni diversi, certo, ma il Milan resta il Milan e Ibra lo sa. Parlare di passato e trovarci anche del presente vuol dire che il Milan ha scelto di ripartire, ma questa volta il Milan si posiziona sul “via” con uno squadro al passato. Quel passato che riporta ai trofei, da Pechino ad oggi è cambiato tutto. Inutile nasconderlo. Resta solo la grandezza di Ibra, quella, probabilmente, non passerà mai.

 

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