Nonostante non sia ancora momento di fare bilanci, considerando che mancano ancora tre giornate di campionato alla fine di una stagione davvero anomala sotto diversi punti di vista, prende forma quello che potrà essere il dibattito da giugno ad agosto in merito al prosieguo del cammino di questo Milan.
In questi ultimi tre anni, il Diavolo ha certamente trovato un percorso di crescita, per un connubio massimo tra le scelte della vecchia proprietà, il volere della dirigenza nel seguire la linea della sostenibilità, senza dimenticare il percorso di Pioli e dell’intero gruppo squadra. Un percorso certamente prematuro per quelle che erano e che sono le possibilità del club e della rosa.
Il Milan si brucia, bruciando le tappe
Il Milan ha negli ultimi tre anni e mezzo bruciato le tappe del suo percorso. Forse ha imparato a farlo troppo facilmente. Un percorso che ha portato prematuramente ad un secondo posto, alla vittoria dello scudetto e – andando per ordine – addirittura alla semifinale di Champions League. Una Champions fortemente voluta e per lunghissimi tratti onorata, ma che ha senza dubbio lasciato strascichi importanti per una rosa che non era affatto pronta, mentalmente e qualitativamente, a sostenere con questa continuità il doppio impegno.
E se da un lato, bruciare le tappe ha regalato alla storia rossonera il 19° tricolore, dall’altro rischia di costare caro al gruppo guidato da Stefano Pioli, che – anche a causa dell’impegno in Coppa Campioni – ha perso punti importanti in chiave quarto posto.
È momento di investire
Ma se il quarto posto resta assolutamente un obiettivo da non mancare per non perdere di vista il percorso di crescita che ha caratterizzato il Milan fin qui, viene fuori inevitabilmente ciò che sarà a partire dalla prossima stagione.
Maldini nella notte di ieri ha ribadito nuovamente l’importanza di investire (con criterio) già dalla prossima estate. Il piano – che sarebbe dovuto partire probabilmente un anno prima – è quello di rinforzarsi concretamente per restare stabilmente tra i top club in Italia e in Europa, ma anche per presentarsi a questi appuntamenti con una rosa più profonda e qualche marcia in più.