Il portiere del Milan, Mike Maignan, è stato protagonista di un’intervista al magazine GQ. Queste le parole di Maignan: “Io non mi sento un portiere spettacolare: cerco di fare le cose nel modo più semplice possibile. La miglior qualità che un portiere deve avere? La mentalità. Io non mi sento un portiere spettacolare: cerco di fare le cose nel modo più semplice possibile. La mia filosofia, scritta anche sui miei guanti e sui miei scarpini, è ‘foi discipline travail patiente et humilité’. Significa “fede, disciplina, lavoro, pazienza e umiltà”: è questa la mia mentalità quotidiana. Ho lavorato molto duramente per essere dove sono ogg. Quindi sì, in un certo senso mi aspettavo di raggiungere questi livelli. E credo nel duro impegno quotidiano, ho fiducia nel mio lavoro“.
Maignan prosegue: “Se penso di essere il portiere più forte al mondo? Non ti dirò di no… Ci sono un sacco di portieri molto forti in circolazione, per questo continuo a lavorare sodo. Io comunque guardo solo me stesso: conosco le mie potenzialità, il meglio che posso dare. Se voglio farcela è più per mia madre che per me. E per le mie sorelle. Voglio portarle via da dove sono, dare loro una bella vita. Sono una persona sicura di sé e un gran lavoratore, ma allo stesso tempo la famiglia è per me estremamente importante. Penso che ci sia un momento per tutto nella vita e bisogna trovare l’equilibrio giusto per essere performanti e allo stesso tempo dedicare del tempo ai propri cari, perché è anche per loro che faccio tutto questo. Ho un obiettivo da raggiungere e resto concentrato, è la cosa più importante“.
Maignan conclude: “Ho molti sogni che vorrei realizzare, ma soprattutto vorrei raggiungere il massimo livello nel calcio, superare i miei limiti e lasciare un segno nella storia. In Francia c’è un lavoro incredibile degli allenatori parigini e i giovani sono sui campi fin da piccolissimi. E c’è una grande mentalità: tutti vogliono vincere. L’atmosfera durante la parata con tutti i tifosi, quando abbiamo sfilato per la città con il bus dopo lo Scudetto, è stato un momento straordinario e unico. Al Milan ho trovato dei compagni di squadra e dei tifosi incredibili. Una famiglia. Qui vorrei vincere il maggior numero possibile di titoli. Sono un portiere moderno, ma per essere un buon portiere è necessario saper mixare nuova e vecchia scuola. Modernità e vecchio gioco sono gli ingredienti per ottenere la migliore combinazione“.