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Theo Hernandez: “Al Milan ho trovato il mio habitat ideale. Ritorno al Real? Io vivo il presente, non penso al futuro”

Theo Hernandez ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano madrileno AS nella quale ha parlato di passato, presente e futuro. Ecco le dichiarazioni del terzino rossonero.

Senza dubbio ho trovato il mio habitat ideale, sia dal punto di vista sportivo che personale. Mi trovo molto bene qui. Mi sento a casa in questa città meravigliosa, che mi ha accolto fin dal primo giorno come se fosse la mia casa di sempre“.

Su Maldini: “Ad essere sincero, la prima volta che ho visto una leggenda come lui venire a parlare con me, ero un po’ nervoso. È stato molto chiaro fin dal primo momento, mi ha spiegato il progetto, cosa voleva da me e mi ha detto che con lui sarei stato uno dei migliori al mondo. Il Milan ha mostrato un interesse totale fin dal primo momento. Era il club con più Champions dopo il Real Madrid e con una figura come Maldini che mi spiegasse il progetto in prima persona è stato fondamentale per me e i miei agenti. È una realtà che da anni lavora molto bene e pone basi molto solide che si stanno traducendo in successi sportivi. Il Milan è tornato al posto che gli spetta. La decisione di venire a Milano è stata per me un totale successo. Bayer Leverkusen? Il mio agente mi informa quando le cose sono molto concrete e sapevo che in quel momento diverse squadre erano fortemente interessate a me, ma alla fine la decisione di venire a Milano è stata quella giusta. Il tempo mi ha dato ragione“.

Su Pioli: “È una persona molto vicina al giocatore e mi ha supportato in ogni momento. Mi ha dato la massima fiducia affinché potessi sfruttare le mie qualità e ho cercato di ripagarlo sul campo con il mio lavoro. Gli sono molto grato sia a livello personale che professionale perché è stato una persona fondamentale nel migliorare le mie prestazioni“.

Sul Real Madrid: “Ho solo parole di ringraziamento per il Madrid, per il forte impegno che ha avuto nei miei confronti all’epoca. Sono una persona a cui piace guardare avanti e concentro tutti i miei pensieri sul presente e sull’immediato futuro. Rabbia al mio addio? Forse in quel momento non c’erano le circostanze giuste per dimostrare il potenziale e l’entusiasmo che avevo, ma ribadisco la mia gratitudine nei loro confronti. Ritorno? Penso più giorno per giorno, non tanto al futuro. Al Real Madrid ho grandi amici e ricordi fantastici sia del club che dei suoi tifosi, ma ora sono un giocatore del Milan. Non sappiamo mai cosa ci riserverà la vita, ma io vivo il presente per le emozioni e la professionalità. Nessuno conosce il futuro“.

Sui colleghi nel ruolo di terzino sinistro: “Davies? L’ho visto giocare in molte occasioni. Ha condiviso la squadra con mio fratello ed è un grande giocatore, uno dei migliori nel suo ruolo. Ha qualità tecniche e fisiche di prim’ordine. C’è un giocatore migliore di me? Non credo che spetti a me dare un giudizio su questo. Una cosa che posso dire è che lavoro ogni giorno per continuare a migliorare e in campo non mi sento inferiore a nessun altro“.

Su Brahim Diaz: “Dal momento in cui è arrivato a Milano abbiamo avuto un ottimo rapporto, sia dentro che fuori dal campo. Abbiamo passato tanti bei momenti insieme e sono molto contento di come stanno andando le cose per lui. Se lo merita. So che ha lavorato molto duramente e che ha il livello necessario per giocare nel Real Madrid. Certo che siamo in contatto, è un grande amico. La nostra amicizia va al di là del campo di gioco e la verità è che sotto l’aspetto sportivo ho potuto dargli pochi consigli, perché è molto chiaro su ciò che vuole e su come raggiungerlo. Sono molto contento dei suoi successi“.

Su Ibrahimovic: “È un leader nato. Anche nei momenti in cui non poteva aiutarci in campo, la sua sola presenza nello spogliatoio faceva sì che nessuno si rilassasse un attimo. Ti contagia con il suo carattere vincente. Ora si è allontanato dal campo, ma è sempre vicino alla squadra, continua ad aiutarla a capire cos’è il Milan e quanto sia impegnativo indossare questa maglia“.

Sull’Inter capolista: “In questa città si respira calcio e tutti parlano di calcio. È quasi obbligatorio tifare per una delle due grandi squadre e ovviamente per un tifoso del Milan è più fastidioso se la capolista è la tua grande rivale. Tuttavia, sono una persona molto ambiziosa e se il campione fosse una squadra diversa dal Milan, qualunque essa fosse, mi darebbe fastidio“.

Theo Hernandez conclude: “Se mi ha fatto più male la sconfitta in semifinale di Champions o la finale del Mondiale? Non mi piace paragonare le tristezze. Sicuramente sono due dei momenti più difficili della mia carriera sportiva e li ricordo ancora“.

Milan: Theo Hernandez, Olivier Giroud (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Theo Hernandez, Olivier Giroud (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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