Francesco Squeri, sindaco di san Donato Milanese, è tornato a parlare della questione stadio in un’intervista pubblicata questa mattina da Libero. Le sue parole sulla nuova offerta del Comune di Milano, l’accordo di programma e l’importanza di uno stadio di proprietà per i club.
La nuova offerta del Comune di Milano: “Il Comune ha perso cinque anni di tempo, facendo leva sul fatto che mai le società se ne sarebbero andate dalla città e invece il Milan ha guardato a San Donato e l’Inter a Rozzano. A Palazzo Marino prima hanno sottovalutato la questione, poi si sono spaventati e ora stanno facendo di tutto per trattenere i club. Arrivando ad offrire il Meazza quasi gratis, con WeBuild che ristrutturerebbe l’impianto addirittura pro bono e l’eventualità di ottenere dei permessi a costruire nelle adiacenze dello stadio. Chi non ci farebbe un pensiero?”
Sul sentirsi usati dal Milan: “Sinceramente non ho questa idea perché il discorso impostato col Milan, fin dall’inizio, è sempre stato molto serio. La prima cosa che abbiamo detto loro è stata: “Non vogliamo farvi perdere tempo. Siamo a disposizione, per quanto nei nostri poteri, a valutare e procedere con il progetto dello stadio. Se avrà le gambe per camminare camminerà”. Detto ciò, visto che l’investimento economico è del Milan, giusta-mente decideranno loro il da farsi. È normale che tengano aperte tutte le piste e se dovessero rimanere a San Siro non avrei ovviamente nulla da ridire”.
Il prossimo incontro con il Milan: “Durante l’accordo di programma vedrò ogni dieci giorni gli enti coinvolti, dunque anche i tecnici del Milan, per tutti gli aggiornamenti del caso e dopo un anno e mezzo, se la città sarà interessata, si potrà andare avanti. Dovremo ovviamente valutare i benefici pubblici. Non dimentichiamoci che si tratta di un intervento sovracomunale e che il nostro ufficio tecnico ha impiegato due mesi e mezzo per valutare il progetto del club rossonero”.
Il sindaco ha poi concluso: “Un impianto di proprietà dà più valore al club in un’ottica di cessione e anche questo non va sottovalutato. Poi penso che se l’idea è quella di aumentare il numero di partite internazionali sarebbe molto difficile che due club diversi giochino nello stesso stadio praticamente ogni giorno della settimana…”.