Quando il Milan vinse lo scudetto 2021-22, uno dei tanti meriti della squadra fu quella di aver trovato solidità difensiva. Cosa che poi, nel giro di due anni, si è smarrita. E anzi, il punto debole dei rossoneri di oggi è la retroguardia. Come analizza la Gazzetta dello Sport sul proprio sito, a parità di una buona offerta nessuno è più incedibile in difesa. Tra errori individuali, collettivi ed infortuni, il Milan è diventata la settima fase difensiva del campionato. Non proprio un vanto visto il secondo posto. E, anche se non c’è la necessità di vendere in via Aldo Rossi, verranno fatte delle valutazioni.
Simon Kjaer saluterà certamente, così come Mattia Caldara. L’insostituibile è diventato Matteo Gabbia: di ritorno dalla Spagna, è stato il giocatore che ha concesso meno amnesie difensive, rimanendo in campo con una certa tranquillità. Poi c’è Tomori, che non ha avuto un annata convincente. Thiaw ha avuto un grande passo indietro, e Kalulu è un punto di domanda nel rendimento. Di questi ultimi tre nomi, qual è il minimo comune denominatore? La quantità di stop fisici avuti in stagione: la qualità della salute del calciatore sarà un grande focus per il prossimo Milan.
Theo Hernandez ha avuto una buona stagione, con un passaggio al ruolo di centrale riuscito. Su di lui le ombre del Bayern Monaco: è l’indiziato numero uno per salutare. Per chiudere il cerchio, ecco la questione Calabria, Florenzi e Terracciano. L’ex Verona dovrebbe partire in prestito, il capitano attende il rinnovo (non certo) e il numero 42 farà le sue valutazioni.