Christian Pulisic, attaccante del Milan, è stato intervistato da Il Giornale riguardo la sua stagione e quella del suo nuovo club. Di seguito le parole dello statunitense.
Sulla forma fisica e sulla stagione: “Nei due anni precedenti al Chelsea ho patito una serie di infortuni e qualche cambio di panchina che non mi hanno giovato. Al contrario esatto di quello che è accaduto a Milanello: dal primo giorno ho ricevuto la fiducia di tutti, è stata la svolta. Se la mia perfetta forma fisica quest’anno è frutto di qualche miracolo? No, curo molto il mio fisico“.
Sul suo gol più bello: “Contro il Frosinone a San Siro: stop a seguire sul lancio di Mike e gol. Riguardo il più importante, direi il primo con il Newcastle, perché ci ha dato la possibilità di continuare a giocare le coppe. Che voto mi do per la stagione? Sette“.
Sulle tante nazionalità presenti in rosa e come ci si intende: “Non è una novità. È normale trovare delle difficoltà inizialmente e ci siamo sforzati di capire l’italiano. Non lo parlo ancora speditamente, ma lo capisco al 100%“.
Sul suo cambio di ruolo da sinistra a destra: “È stata un’arma a doppio taglio in quanto adesso non so più giocare a sinistra. Però a destra ne ho tratto beneficio segnando, grazie anche ad un piccolo segreto: Rafael Leao. L’ho studiato. Attirando su di se tutti quegli avversari, di sicuro posso trovare degli spazi lasciati liberi, così mi muovo e vado al centro dell’area in modo da ricevere il passaggio giusto al momento giusto“.
Su Leao: “Le critiche a Leao sono dovute al ricordo delle sue giornate migliori e alle pretese che sia sempre al top. Ne parliamo tanto con lui e assicuro che lui è il primo a sapere di doversi migliorare continuamente per dare di più al Milan e alla sua carriera“.
Differenze tra Serie A e Premier League: “In Italia il calcio è più tattico, mentre in Inghilterra molto più fisico e tecnico, ma se arrivi in Serie A con queste doti puoi rendere al massimo“.
Gli effetti sulla squadra allo sciopero del tifo rossonero: “Ci hanno sempre spinto e motivato per tutta la stagione, e per questo motivo rispetto il loro stato d’animo attuale“.
Da dove proviene questa delusione: “Abbiamo affrontato queste partite senza la giusta organizzazione, difendendo non sempre nella maniera giusta. Forse la strategia non è stata perfetta e abbiamo reso vulnerabile la difesa con la nostra voglia di attaccare senza pensare ai problemi dietro“.
Su Pioli: “Con me ha mantenuto la parola data nelle telefonate prima di arrivare al Milan, al contrario di qualche suo collega precedentemente. Mi trovo bene con lui“.