Sabato sera è stato un sabato un po’ diverso dal solito. San Siro si è riempito a festa per omaggiare tre grandi addii, accompagnati da tanto affetto e soprattutto tante lacrime. Lasciando da parte le recenti delusioni, in questi anni ci siamo goduti le girate di Oli, le esultanze del mister (con tanto di coro “Pioli is on fire”), la leadership di Kjaer. Forse mai pensando che un giorno ci si sarebbe dovuti salutare. Ma quando ci si lascia, la mente rievoca tutto ciò che di bello è accaduto, e così è stato anche durante la passerella che ha accompagnato Giroud, Kjaer e mister Pioli alle loro ultime parole da rossoneri. Ma mettendo da parte le emozioni, focalizziamoci su quello che ne sarà del rettangolo verde dopo i tre addii.
Da Ibra a Kjaer, quanti leader salutano
Le parole al microfono hanno ricordato tanto quel che è accaduto un anno fa. Il saluto di Ibrahimovic a San Siro, un altro pilastro di quello spogliatoio. E guardando Bennacer in lacrime allo schermo, quanti di voi hanno pensato a Tonali? Tonali, appunto. Un altro punto cardine del milan targato 22/23. In poche stagioni i rossoneri hanno perso molti condottieri e questo sarà un tema che la dirigenza non dovrà sottovalutare. Si prospetta un’estate rivoluzionaria, a partire dalla guida tecnica, fino ad arrivare al mercato. Si parla molto di addi, tanto quanto gli acquisti. E se l’intenzione della società è quella di ritrovare una mentalità vincente e nuovi leader, bisognerà farsi più di paio di domande prima di mettere sul mercato gente come Maignan e Theo Hernandez.
Nuovi leader cercasi, da chi ripartire?
Dunque, da chi si dovrà ripartire a luglio? Su quali spalle sarà la responsabilità di guidare il gruppo e sostenerlo anche nei momenti negativi? Osservando questi anni, non possiamo non mettere nei primi posti Florenzi, che anche questa stagione, tra gesti e dichiarazioni, si è dimostrato all’altezza. E poi? Per molti è giunta l’ora di tirare fuori gli attributi. Chi più e chi definitivamente. Parliamo ad esempio di Leao. È tempo di dare una svolta definitiva, sia sul piano del rendimento che dell’atteggiamento in campo. Stesso discorso per Tomori. Senza Kjaer, ora lì dietro è lui il giocatore di maggior esperienza e dovrà dimostrare di saper portare questa pressione. Spostandosi di poco, letteralmente, ci si aspetta molto anche da Theo Hernandez e Davide Calabria, anche se sorgono un po’ di dubbi sulla permanenza di entrambi. In mezzo al campo Adli, dopo un anno di apprendistato, deve rispondere presente. E dietro, ovviamente, c’è Mike, anch’esso sotto i riflettori per la vicenda rinnovo. L’intento delle parti sembra esser comune, ossia continuare assieme. Il Milan ha bisogno del suo leader. Ora più che mai.