No, non è più il Paulo Fonseca di tre anni fa, quando lasciò la Roma nel 2021. E no, non è più nemmeno il Paulo Fonseca del primo anno al Lille. Il tecnico portoghese ha dimostrato in queste stagioni di sapersi adattare al materiale umano a disposizione, capendone le esigenze per caratteristiche. Un dato proposto dalla Gazzetta dello Sport è eloquente: nella prima annata in Francia ha presentato una squadra iper-offensiva con 65 gol fatti e 44 subiti, nella seconda ha optato per la prudenza e ha segnato 52 gol, subendone solo 34.
Ciò che resta sicuramente del 51enne è l’idea di gioco basata sul possesso palla e i passaggi corti. La Rosea si interroga su come Rafael Leao possa integrarsi a questa idea di gioco non basata sui grandi spazi in cui è stato devastante in queste annate rossonere.
Il lavoro sugli esterni sarà interessante, perché al Lille alternava i movimenti da una fascia all’altra: a destra allargava l’esterno alto e usava molto la sovrapposizione interna col terzino, a sinistra il terzino attaccava meno e, se lo faceva, optava per l’esterno. Fondamentale anche l’equilibratore davanti alla difesa, che attualmente il Milan non ha in rosa. Da luglio potrà provare tutto questo a Milanello, ma solo per qualche giorno prima della tournée negli Stati Uniti.