Trent’anni fa la scomparsa di uno dei simboli di Roma e Milan: Agostino Di Bartolomei, bandiera della Roma (storico capitano del secondo scudetto giallorosso) che ha vestito anche la maglia del Milan. In occasione di questa data e per onorare la memoria dell’ex calciatore, i due club hanno accettato l’invito del Governo del Western Australia per un’amichevole in Australia al termine della stagione.
Milan-Roma, figlia del calcio di oggi
Una partita che di base fa strano veder disputare a cinque giorni di distanza dalla fine della stagione, dopo un’annata strapiena di appuntamenti e con un Europeo alle porte. Di fatto non ci sarà una vera e propria sosta per alcuni componenti delle due squadre. Una partita senz’altro figlia del calcio moderno, che guarda meno al “riposo” dei calciatori o alle consuetudini, e più all’aspetto economico dei club.
Al netto della bellissima iniziativa che porta infatti Milan e Roma a ricordare Di Bartolomei, ciò che emerge riguarda anche le entrate nelle casse delle società, che andranno a guadagnare alcuni milioni di euro grazie a questa partita amichevole dall’altra parte del mondo, in Australia, oltre ad intensificare il mercato oltre Oceano.
Milan-Roma, la memoria del calcio di ieri
Al calcio di oggi va a contrapporsi anche quello di ieri. Come detto, il motivo principale che ha spinto Milan e Roma in Australia subito dopo la fine del campionato di Serie A riguarda il ricordo di Agostino Di Bartolomei, bandiera giallorossa che ha vestito anche il rossonero in carriera. Le due squadre avranno sulle rispettive panchine due allenatori (uno soltanto ad interim) che hanno contribuito, chi più e chi meno, alla storia dei club. Daniele Bonera, momentaneamente sulla panchina del Milan e Daniele De Rossi, bandiera ed attuale allenatore della Roma.
Passato e presente di un calcio che si evolve così velocemente, ma che trova come punto d’incontro (e come motivo di questa amichevole) la storia. Una storia che soprattutto nel giornalismo moderno viene sottovalutata e che quasi annoia. E allora, a prescindere dalla scelta di voler rendere omaggio a un campione che non c’è più, in un luogo così lontano dall’Italia, non resta che il ricordo di chi l’ha vissuto e di chi ha scritto di lui. Di Bartolomei, giocatore immenso e uomo straordinario.