I tifosi del Milan ci hanno sperato, anche se forse concrete possibilità non se ne sono mai create veramente: il Milan non ha spinto seriamente per Antonio Conte, forse di reali colloqui non ce ne sono mai stati, ed infatti l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana sarà ufficializzato a giorni come nuovo allenatore del Napoli. Il club rossonero, di contro, punterà su Paulo Fonseca, una scelta che sta facendo storcere il naso alla maggior parte dei tifosi del Diavolo.
Non che un club, soprattutto se della storia e del pedigree del Milan, debba lasciarsi condizionare dagli spifferi esterni, ma il punto della questione non è tanto Fonseca o il suo valore – perchè il portoghese è tutto sommato un buon allenatore – quanto piuttosto i motivi che hanno portato alla scelta dell’ex Roma, Shakthar Donetsk e Lille. Il Milan, e di conseguenza i suoi tifosi, viene da anni di sacrifici, di trattative sfumate a suon di “vorrei ma non posso“, e soprattutto da due bilanci in utile. Un pregresso che avrebbe potuto e dovuto portare ad una scelta forte, dal punto di vista di immagine, ambizione e anche economico, ed invece sta arrivando l’ennesima opzione “conservativa”, da freno a mano tirato. E questo non si può accettare.
Zirkzee come Conte?
Tutto ciò a maggior ragione se, dopo quello dell’allenatore salentino, rischia di sfumare anche un altro profilo capace di infiammare e ridare fiducia ad un ambiente, quello rossonero, al momento depresso e sfiduciato: un profilo stavolta da giocatore, che risponde al nome di Joshua Zirkzee. L’olandese, trascinatore del Bologna al quinto posto che è valso lo storico ed impronosticabile accesso alla Champions League, è stato seguito dagli uomini di mercato rossonero da tempi non sospetti, forse anche più che da altri club. La trattativa, tuttavia, rischia seriamente di arenarsi per colpa delle elevate commissioni (si parla addirittura di una cifra compresa tra i 10 e i 15 milioni di euro) chieste da Kia Joorabchian, agente di Zirkzee.
Eppure, il Milan le disponibilità economiche per sostenerle le avrebbe pure, è che questa cifra è proprio lontana anni luce dalla politica di mercato del club, che lo scorso anno si è lasciato sfuggire Marcus Thuram – poi finito all’Inter – per gli otto milioni chiesti dal suo agente, e che, con Elliott prima e RedBird adesso, il massimo che ha elargito ai procuratori sotto forma di commissioni sono i 2,8 milioni per Charles De Ketelaere. La clausola da 40 milioni valida a partire dal 1 luglio 2024 fa gola a tante squadre che vogliono accaparrarsi Zirkzee, e la sensazione è che se la partita si dovesse realmente giocare sul campo delle commissioni da pagare al super procuratore anglo-iraniano, il club rossonero, per Zirkzee, appare già sconfitto in partenza.