Stefano Pioli ha infine scelto di abbandonare il calcio europeo per passare all’Al-Ittihad, club arabo che può contare le presenze illustri di Fabinho, N’Golo Kanté e Karim Benzema. Non pronosticabile dopo il suo addio al Milan, l’ex allenatore rossonero si ritrova quindi nella Saudi Pro League con un progetto importante e con uno stipendio da far girare la testa. Ma per le sue conoscenze e capacità di campo si sarebbe potuto permettere un’ambiziosa panchina italiana o inglese.

Sarà un’occasione per fare un’esperienza di vita che, prima o poi, toccherà a molti nel corso di questi anni che attendono gli arabi. Dopo aver trainato il Diavolo, portandolo dagli anni cupi al successo del diciannovesimo scudetto, si apre uno scenario simile in Medio Oriente: i gialloneri, nonostante la presenza del preparatissimo Marcelo Gallardo, sono arrivati quinti in campionato e non hanno mai usufruito al meglio del Pallone D’Oro 2022. Non facilissimo quindi il suo compito, anche perché gli investimenti torneranno ad essere pesanti già in questa sessione di mercato: la pressione c’è.

Il Milan, comunque, può vantarsi di essere il club che ha fatto conoscere le sue tattiche al mondo. La fama costruita è stata una conseguenza del bel gioco proposto, dei calciatori valorizzati e della buona dialettica che ha imparato ad imporre nei confronti dei media. Prima dei rossoneri, Pioli è stato un buon mestierante non ancora pronto al salto internazionale. Ed è stato bello, per questo motivo, il saluto che la società ha voluto dare al suo ex tecnico nel corso dell’ultima giornata della scorsa Serie A.

Augurando tante buone cose all’allenatore che ha riportato i sogni trionfanti a Milanello, c’è il rammarico nel non vederlo da vicino. Lo stesso Pioli ha in passato ammesso di voler migliorare il suo inglese: certamente un giorno rivedremo lo stesso parmense di nuovo in Europa, e sarà interessante vedere se ci sarà un’ulteriore evoluzione della sua conoscenza calcistica in lidi più appropriati.