Le voci sul futuro lontano da Milano e dal Milan di Olivier Giroud sono del marzo scorso, ma la sensazione che il francese potesse affrontare una nuova sfida c’era da tempo. Una decisione che ha messo il club rossonero dinanzi alla più grande responsabilità: cercare il centravanti da cui ripartire.
Sembrava averlo individuato in Joshua Zirkzee, un corteggiamento lungo mesi, fatto di chiamate e contatti con la dirigenza, anche nella figura di Zlatan Ibrahimovic. Poi l’accordo contrattuale e la dichiarazione d’intenti: pronti a pagare la clausola da 40 milioni al Bologna e concludere il trasferimento. Il Milan dopo anni di difficoltà apparente nella ricerca dell’attaccante del futuro sembrava ad un passo dall’acquistare uno dei 9 più promettenti in circolazione.
Sembrava, sì, perché la richiesta di commissioni di Kia Joorabchian ha sgretolato le certezze (o quasi) e ha aperto questioni etiche ed economiche a quanto pare insormontabili. 15 milioni? No, non si fa beneficenza agli agenti. Questa è, ad oggi, la presa di posizione della società, resa nota da Zlatan Ibrahimovic lo scorso 13 giugno.
Nel frattempo il Manchester United ha fatto capolino, ha studiato la trattativa e ha fiutato l’affare. Ha iniziato anch’esso il corteggiamento a Zirkzee e con l’opera di convincimento di Ten Hag sembra aver colpito nel segno: l’olandese ha accettato la destinazione. Dall’Inghilterra si parla di accordo sull’ingaggio e sulle commissioni per il procuratore iraniano: cifra alta, ma considerata “equa” visto il rapporto qualità-prezzo dell’operazione. E chi resta con il cerino in mano?
Il grande rischio del Milan ora è quello. Perché il piano B chiamato Alvaro Morata rappresenta un punto di domanda. Ibrahimovic starebbe spingendo nelle ultime ore per convincerlo, ma l’Europeo in corso e l’amore giurato qualche giorno fa all’Atletico Madrid rallentano tutto quanto. Qualora arrivasse il no, cosa succederebbe? La dirigenza è davvero pronta, viste le condizioni (operazione da 55 milioni più ingaggio per Zirkzee), a questo ingenuo autogol?
E qualora arrivasse un sì, basta Morata a sistemare i problemi offensivi nella rosa? Un 31enne con alle spalle il solo Jovic? La risposta, almeno per noi, è no. Certo, una cosa sarebbe lampante: l’ennesimo rinvio di una questione oramai nauseante come quella del numero 9 del futuro, in grado di far fare il salto di qualità. E viste le premesse, con l’addio di Giroud noto da mesi, sarebbe sì un autogol abbastanza ingenuo con una piazza scontenta della dirigenza ed un allenatore accolto con altrettanto scetticismo.
