Intervenuto in conferenza stampa per presentare Nesta come nuovo allenatore del Monza, Adriano Galliani ha parlato anche del passato rossonero. Molti aneddoti e ancora una volta l’omaggio a Berlusconi. Ecco le sue dichiarazioni:
Sul giorno della presentazione: “Ho scelto la data di oggi perché diciott’anni fa l’Italia di Nesta diventava campione del mondo. È uno dei pochi giocatori ad aver vinto il mondiale con l’Italia e anche con il Milan, è campione europeo in Under 21 con Cesare Maldini in panchina. Alessandro, al di là delle Champions, è campione del mondo con un gol: quando battiamo il Boca Juniors a Yokohama nel 2007 fa gol anche lui“.
Sulla trattativa per Nesta: “Io l’ho corteggiato, ma ho fatto meno fatica rispetto al 2002: all’epoca fu durissimo portarlo a casa. Io considero Nesta uno dei più grandi difensori al mondo, avevamo capito con Ancelotti che se fosse arrivato avremmo vinto la Champions. Ha fatto 10 anni di Milan, 224 partite: un percorso da giocatore straordinario. E gli auguro, ma credo e spero che faccia un percorso simile da allenatore.
Su Nesta: “Tutti quelli che l’hanno avuto ne sono felicissimi: è un allenatore bravissimo, che farà sicuramente bene. Le scelte nostre, mie e di Berlusconi, sono sempre state così: Sacchi non aveva mai allenato in A e ha vinto qualcosa. Palladino non aveva mai allenato in Serie A, Nesta non ha mai allenato in A“.
Su Berlusconi: “Ne parlo sempre al presente e non al passato, è la mia vita dal 1979. Pensate che io sono seduto in Senato nel posto che era di Silvio Berlusconi: ogni mattina, quando mi alzo e devo fare delle cose, penso a cosa avrebbe fatto lui, perché io l’ho sempre definito il mio maestro di vita. Credo che lui sia contento della scelta di Nesta, ne sono sicurissimo. Non è piaggeria: nessuno può non aver capito che se il Monza non è andato in A in 110 anni e ci va con Berlusconi, e ora stiamo per affrontare il terzo anno di Serie A, un motivo ci sarà“.
Sul Monza con Berlusconi: “Ciascuno può dare le risposte che vuole, ma questa è la realtà. Una città che non ha mai avuto la Serie A: arriva Silvio Berlusconi, lo promette e il Monza va in A. È quello che disse al Milan, che sarebbe diventato il primo club al mondo, e lo è diventato. È quello che scese in politica dicendo che avrebbe vinto le elezioni l’anno dopo e l’ha fatto“.
Sulla cavalcata del Monza: “Io ho avuto la fortuna di aver incrociato la mia vita con quella di un genio, siamo qui e cerchiamo di onorare la sua memoria. Io ho visto due volte luccicare gli occhi di Silvio Berlusconi più di tutte le altre: nell’89 per la prima Champions, e due anni fa a Pisa. La promozione del Monza in Serie A per lui è stata l’ultima grande gioia e ha visto il Monza battere la Juventus, battere l’Inter, battere il Milan, battere il Napoli. È qualcosa per cui andrà ricordato per sempre, ma adesso basta sennò mi commuovo. Quando ne parlo succede davvero, è stato un rapporto straordinario per 45 anni“.
Su Daniel Maldini: “Siamo alle suggestioni e non a una trattativa, vediamo. In attacco siamo in tanti. Numericamente, il Monza è coperto in tutti i ruoli: si può cambiare, sperando di migliorare tecnicamente, ma abbiamo tanti giocatori e non ne abbiamo bisogno“.