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Milan, un modus operandi… forse un po’ sbagliato. Prima il giocatore, poi la società: siamo sicuri funzioni?

Tanti accordi con i giocatori. Poche trattative con le società. Pochi – reali – colpi di mercato. Anzi, al momento nemmeno uno. Il modus operandi del Milan sul mercato non sembra portare i frutti sperati, almeno per adesso.

Da Casa Milan il piano è ben chiaro e collaudato: qualsiasi profilo interessa alla società viene contattato e viene fatta una proposta. Se rifiuta si prova a convincere o alla fine si lascia stare, ma se accetta allora inizia il lavoro con la società per cercare di strapparglielo.

Le offerte però sono spesso parecchio distanti dalla reale richiesta – iper valutazione o meno – del club di appartenenza ed il Milan rischia di entrare in un loop dal quale oltre ad essere difficile uscirne, il più delle volte si conclude con una beffa da parte di un’altra squadra che offre quanto richiesto e si porta a casa il giocatore.

Perché sì, una parola, una bozza di accordo, vale poco o nulla se non si entra nel concreto della trattativa. Un calciatore che ha accettato la tua proposta ne può accettare tante altre fino ad accasarsi dove meglio ritiene lui e la propria squadra.

Di telenovele così ne abbiamo viste abbastanza. Da Botman, che sembrava voler solo il Milan ma che invece appena si è affacciata un’altra squadra che ha accontentato il Lille si è dato, a Renato Sanches passando – per ultimo in ordine cronologico – per Zirkzee, che forse non era così attratto dai colori rossoneri.

E quindi i vari Pavlovic, Emerson Royal, Fofana, fino a quando aspetteranno il Milan? Se le offerte al momento sono queste, forse dovranno attendere un bel po’. Con la speranza, da Casa Milan, che nel frattempo non si inserisca nessun’altra squadra per fargli cambiare idea.

Per un mercato studiato e non improvvisato dunque forse è meglio provare ad invertire il senso di marcia e modificare il modus operandi, così si rischia. Ed anche troppo.

Strahinja Pavlovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Strahinja Pavlovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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