I tempi in cui i pensieri del Milan sul nuovo stadio erano astratti sembrano essere un lontano ricordo. Adesso si inizia a fare sul serio lasciando spazio alle cose concrete, tra cui i primi discorsi con il Comune e la pianificazione di una struttura che deve riflettere la grandezza di un club come quello rossonero.
A proposito di area in cui si dovrebbe insediare l’impianto, la zona San Francesco di San Donato è già stata acquistata dalla società. I monaci che abitano l’abbazia cistercense di Chiaravalle, però, si troverebbero costretti ad un trasloco poco felice per la loro attività.
Oltre alle solite scartoffie e procedure senza una scadenza ben precisa, il motivo che nelle ultime settimane ha tenuto banco alimentando le proteste di alcuni cittadini di San Donato si riferisce proprio al futuro dell’abbazia.
Secondo quanto emerso dal settimanale Venerdì di La Repubblica, il padre abate Stefano Zanolini ha voluto fare il punto della situazione mettendo in ballo proprio la figura del Diavolo: “Il diavolo offre un piatto gustoso, ma avvelenato. La sua azione è subdola, affascinante, intelligente. Ma letale”.
Secondo la tradizione, il Grana Padano nacque nel 1135 nell’abbazia di Chiaravalle; l’identificazione di questa abbazia come luogo di nascita del progenitore del Grana Padano non è certa, infatti nella pianura Padana era presente un’altra abbazia omonima, situata tra Piacenza e Fidenza. Dimostrazione chiara di come nel luogo non si siano svolte soltanto azioni religiose.
La palla è nuovamente tra le mani del Milan, vedremo se si tratterà di una decisione presa di comune accordo o con dei grattacapi legati al futuro del complesso monastico cistercense.