Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan e della nazionale ucraina ha parlato in esclusiva ai microfoni di GOAL ricordando il suo periodo in rossonero e Carlo Ancelotti. Di seguito le due dichiarazioni.
Su cosa pensa quando sente la parola “Milan”: “Penso subito a Old Trafford, la stagione in cui abbiamo vinto la Champions League, il mio Milan. Un grande successo, poi l’anno dopo il campionato. Però se parliamo di Milan in generale, il Milan di van Basten, Rijkaard, Gullit, Paolo Maldini, il Milan di Sacchi che mi ha colpito cosi tanto che ho cominciato a seguire il Milan. Ero un ragazzo giovane, giovanissimo, giocavo ancora nella Primavera della Dinamo Kiev, era una grande squadra, in quegli anni là il Milan era stellare, con grandi giocatori, non si era mai visto”.
Sull’identikit che dovrebbe avere un “giocatore da Milan”: “Personalità, umiltà, qualità, un giocatore del Milan deve dare tutto, perchè San Siro è uno stadio molto difficile, molto speciale, i tifosi del Milan si aspettano da te tanto, tu devi dare di tutto a loro”.
Su Carlo Ancelotti: “Ancelotti lo metto al top. Io metto Lobanovskyi perchè è il mio primo allenatore, che mi ha trasformato, mi ha cambiato, mi ha dato tutto, però Carlo è un grande allenatore, ha vinto con tutte le squadre, ha lavorato con grandi giocatori, ha lavorato in tante generazioni che è ancora più difficile. Lui è ancora giovane però c’è tanta differenza di mentalità e riesce ancora a dare entusiasmo, a trovare un bellissimo rapporto coi giocatori, a vincere che è la cosa più difficile, motivare i giocatori a vincere. Carlo è un grande”.