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La difesa del Milan e il dilemma centrale: entra Pavlovic, esce qualcuno? Ecco perché non dev’essere Thiaw

In cinque per due posti: troppi? Il Milan inizia il mese di agosto con un dilemma da risolvere, ovvero quello dei difensori centrali. Nella rosa della prima squadra attualmente sono presenti cinque giocatori, tutti con caratteristiche differenti l’uno dall’altro in un reparto che si rivela essere completo. Forse troppo.

Sono Pierre Kalulu, Fikayo Tomori, Matteo Gabbia, Malick Thiaw e Strahinja Pavlovic gli elementi a disposizione di Paulo Fonseca, con il serbo ultimo arrivato e ufficializzato nella giornata di ieri. Tutti quanti vivono situazioni differenti che riassumeremo in breve.

La situazione dei singoli

Pierre Kalulu. Il francese è reduce da una stagione particolarmente travagliata dal punto di vista degli infortuni che non gli ha permesso di esprimersi con continuità in campo. Al contempo si trova al centro di un dibattito circa la sua posizione sul campo: meglio da terzino o da centrale? Il tecnico portoghese lo sta schierando in entrambe le zone di campo, ma siamo sicuri che sia una buona cosa per la sua crescita proseguire con questo duplice utilizzo?

Fikayo Tomori. La scorsa stagione è stata caratterizzata da alti e bassi di prestazione. È stato l’ultimo baluardo tra i centrali nel momento di emergenza infortuni, arrendendosi solamente a Salerno. Ha caratteristiche uniche in rosa per aggressività e velocità, ma spesso non riesce a gestirle al meglio. Particolare da non sottovalutare: con la palla al piede, ad oggi, non si trova troppo a suo agio. Che sia colpa della posizione sul centro-sinistra non essendo mancino? Intanto contro il Real Madrid Fonseca ha optato per schierarlo sul centro-destra, spostando Thiaw sul centro-sinistra: esperimenti per migliorare.

Matteo Gabbia. Andato via con poche aspettative, è tornato e ha avuto un impatto importantissimo. Già contro l’Atalanta in Coppa Italia, nella mezz’ora o poco più giocata prima del cambio, aveva mostrato un atteggiamento diverso. Più aggressivo, più tempestivo, più cattivo sull’uomo, ma anche più a suo agio palla al piede. È stato il titolare della seconda parte dell’annata: lecito aspettarsi che troverà grande spazio.

Malick Thiaw. Se per Tomori abbiamo parlato di alti e bassi, per il tedesco bisogna evidenziare come siano stati molti di più i bassi e ben pochi gli alti. Qualcosa di buono si è intravisto nel finale di stagione, soprattutto quando la squadra ha giocato con un baricentro più basso, esaltandolo nel duello aereo. Tra i centrali destri in rosa, è sicuramente quello con i piedi più educati.

Strahinja Pavlovic. Aggressivo, cattivo, ma anche bravo ad impostare. La sua unicità in rosa, essendo di piede mancino, gli garantirà tanto spazio perché la fluidità e la rapidità della manovra passa anche da queste piccole cose: la postura nella ricezione del pallone e la velocità di trasmissione sull’esterno o centralmente. Sì, si è trasferito dal Salisburgo al Milan e le pressioni sono diverse, ma il giocatore non sembra affatto intimorito.

No, Malick Thiaw non dovrebbe essere ceduto

Questo discorso era finalizzato per arrivare a questa affermazione: Malick Thiaw è il difensore centrale che va tenuto. Certo, dinanzi ad un’offerta irrinunciabile (50 milioni o più?) un giocatore come lui può partire. Le caratteristiche che ha il classe 2001 tedesco, però, non le hanno i compagni. Il Newcastle è all’orizzonte, ma ancora non ha deciso di affondare.

Vista l’importanza che ripone Fonseca nel possesso palla e nella manovra, anche dal basso, la visione di gioco e le qualità tecniche del classe 2001 sono indispensabili a questa squadra. Sotto quel punto di vista ha un’intelligenza superiore, è abile nel verticalizzare al momento giusto e temporeggiare per attirare la pressione.

Senza dimenticare che contro il Real Madrid si è pure fatto notare sul centro-sinistra, solitamente occupato da Tomori: la differenza, in termini di trasmissione del pallone, si è vista e non poco. La giovane età ed i margini di crescita in alcuni fondamentali (la concentrazione, l’aggressione sul portatore, così come temporeggiare senza palla) impongono riflessioni profonde. Anche l’impatto fisico di Thiaw non è affatto da sottovalutare in una squadra che ha aggiunto muscoli e centimetri nelle ultime campagne acquisti.

Ebbene: cinque sono troppi? No, per noi no, ma anche se lo fossero non è il tedesco colui che dovrebbe essere ceduto. Spetterà all’allenatore portoghese gestire l’eventuale abbondanza che, visto com’è andata l’ultima stagione, è tutt’altro che una cattiva notizia.

Milan: Malick Thiaw (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Malick Thiaw (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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