Giocare d’attesa o alzare l’offerta investendo una cifra ritenuta poco congrua alla situazione del giocatore? Il Milan sotto questo punto di vista non ha dubbi: preferisce trattare e cucinare a fuoco lento, con tutti i rischi del caso. È questo quanto sta accadendo nel caso che vede protagonista Youssouf Fofana, centrocampista classe ’99 del Monaco, pronto a lasciare il club su accordo con lo stesso ad un anno dalla scadenza del contratto.

Come analizzato nei giorni scorsi, la vicenda che riguarda il francese ricorda vagamente quella vissuta con Joshua Zirkzee, seppur in quel caso il mancato accordo era con l’entourage dell’olandese. E proprio come accaduto con il centravanti, il rischio di allungare la trattativa è l’inserimento di un altro club, magari più propenso ad accontentare le richieste ritenute alte della società d’appartenenza. Con l’ex Bologna è stato il Manchester United, con il mediano del Monaco è ancora il Manchester United.

È giusto allora tornare indietro di qualche settimana, poco dopo la definizione dell’operazione Zirkzee, per rileggere quanto scrivemmo. Due insegnamenti tratti dall’affare sono tutt’ora attuali.

• “La volontà del giocatore o l’accordo raggiunto sul contratto non è sempre decisivo all’interno di una trattativa. Il modus operandi del Milan è da tempo quello di trovare in primis un’intesa con il calciatore, poi trattare con il club“.
• “Il timing nelle operazioni è fondamentale: la lentezza apparente di molte trattative negli anni ha creato aspettative importanti come potevano essere quelle per Zirkzee o quelle che sono state per Charles De Ketelaere. Al contempo ha permesso l’inserimento di altri club come lo United per l’olandese o al tempo il Newcastle per Botman, facendo saltare il banco“.

La domanda allora è la seguente: qual è la soluzione per quel che concerne Youssouf Fofana? Un’idea potrebbe essere quella di operare come faceva la dirigenza precedente. Non c’è via d’uscita in una trattativa? Si lavora ad un’alternativa tanto valida. L’esempio migliore è quanto accadde con il rinnovo contrattuale di Gianluigi Donnarumma e l’arrivo a sorpresa di Mike Maignan.

Perché non provare a trattare e bloccare un altro giocatore in quel ruolo (Cardoso? Kone?), mettendo in primis con le spalle al muro il Monaco e cercando di convincere il centrocampista francese ad aspettare l’anno nuovo per firmare un preaccordo per il trasferimento a parametro zero nel corso della prossima estate? È davvero un’ipotesi impossibile da mettere in atto?

Ciò che abbiamo capito è che, giusto o sbagliato che sia, il Milan non ha intenzione di pagare una cifra superiore alla valutazione che fa di un giocatore. Per questo è disposto a lavorare con calma e giocando d’attesa, strategia che come abbiamo potuto notare in certe situazioni non ha pagato (Zirkzee) e in altre sì (Pavlovic). Ciò che sappiamo, però, è che domani sarà il 7 agosto e Fonseca sarà ancora senza una pedina chiave per il suo scacchiere: Fofana o l’alternativa, la stretta è necessaria.