La prima istantanea di Alvaro Morata alla prima ufficiale a San Siro da nuovo giocatore del Milan arriva a metà primo tempo contro il Torino. Cooling break: si alza lo staff con Fonseca che va dai suoi in campo e si alza anche lui, l’unico dalla panchina, e iniziano i colloqui motivazionali con i compagni, a partire da Saelemaekers. Lo spagnolo dimostra subito leadership, anche dalla panchina.
Poi c’è il terreno di gioco che dal 60′ in poi lo vede protagonista. Un tentativo goffo di vedersi concesso un calcio di rigore, poi revocato, non apre nel migliore dei modi la sua prova. Decide allora di correre, sacrificarsi, fare falli (come quello su Coco in scivolata), ma anche gol. Ne fa due, ma il primo è in fuorigioco netto sulla respinta di Milinkovic-Savic sul tiro da fuori area. Il secondo è quello buono: una deviazione da predatore di area di rigore sulla conclusione da fuori di Reijnders. Cerca subito il pallone per rimetterlo in gioco, lotta con il portiere e poi con Tameze, rimedia un cartellino giallo, ma è vivo e dà una scossa alla squadra.
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Il momento clou arriva però nel post-partita quando lancia anche il primo messaggio ai compagni: per vincere trofei bisogna faticare di più, serve un cambio di mentalità. Parole forti per essere solo la prima giornata di campionato. Parole da chi ha vinto tanto, anche di recente con la Spagna, e sa come si fa. Parole di un nuovo leader che vuole trascinare il Diavolo nell’Olimpo.