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Adli e il Milan, un amore ai titoli di coda: addio al più “milanista” di tutti

Giunti oramai agli sgoccioli di questo calciomercato estivo, il Milan si prepara ad ultimare gli ultimi dettagli per un’ulteriore colpo in uscita dopo quello recente di Pobega al Bologna, ovvero la cessione di Yacine Adli alla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto. Se questa cessione a livello tecnico non suscita grande contestazione da parte della tifoseria, è certo però che il Milan perde un’uomo con la U maiuscola e uno degli ultimi veri milanisti in rosa, soprattutto dopo gli addii di Maldini e Tonali due estati fa.

Di seguito si vada ora a ripercorrere una serie di manifestazioni d’amore che il francese aveva mostrato nei confronti del club e dei compagni in questi anni.

Yacine viene acquistato dal Bordeaux nel 2021 e lasciato li in prestito per tutta la stagione 2021-2022 in modo da farsi le ossa. La stagione successiva si aggrega ad un Milan fresco campione d’Italia, ma le sue chance di giocare sono ridotte all’osso. Nonostante lo scarso minutaggio offertogli da mister Pioli, il giovane francese entra da subito in sintonia con i compagni, lo staff, il resto del club e le manifestazioni d’amore sono evidenti.

La prima su tutte, oltre alle numerose interviste rilasciate in cui si percepiva il suo bellissimo legame con la squadra, è stata quella famosa grigliata a casa sua ad inizio estate 2023 in cui furono invitati tutti i compagni di squadra; Adli disse di aver voluto fare qualcosa per i suoi compagni e le famiglie e di aver ideato tutto ciò per fare gruppo. Scherzosamente ha poi anche rivelato che la non presenza del mister e del resto dello staff derivasse dal fatto che altrimenti “sarebbero servite tre case per invitare tutti“. Un momento di unione, spensieratezza e solidarietà che ha messo in mostra tutte le qualità umane del calciatore francese.

In riferimento all’attuale pre-stagione, il gesto che sorpreso tutto l’ambiente e che, ancora una volta, ha dimostrato quanto Adli sia legato ai colori rossoneri fa riferimento alla recente tournee americana negli USA: Yacine, durante il giorno libero della squadra, si era infatti svegliato alle 5 per andare a New York, ad un’ora di distanza dall’hotel in cui soggiornava con la squadra, per comprare una maglia NBA ad ogni compagno. Un gesto ancora una volta non indifferente e che ha davvero dell’incredibile se si pensa che il francese non sia mai stato realmente al centro del progetto, ne con Pioli e ne ora con Fonseca.

Ma, se come si suole dire, due indizi non fanno una prova, ecco che arriva il terzo indizio che dimostra una volta e per tutte il suo amore verso il Milan: dopo l’annuncio ufficiale di Alvaro Morata in rossonero Adli ha deciso di lasciare la sua maglia numero 7 allo spagnolo, compiendo un gesto inusuale al giorno d’oggi trai calciatori. Alvaro lo ha prontamente ringraziato sui social definendolo un “gesto bellissimo” da parte del francese.

Con la sua cessione il Milan perde nel giro di tre anni le ultime pedine in grado di incarnare il “milanismo” al massimo grado: Maldini chiaramente merita un posto in prima fascia, ma anche l’addio di Tonali, leader in campo e milanista dalla nascita, ha contribuito a svuotare uno spogliatoio, non solo povero di italiani, ma povero di milanisti. Con Adli ecco che sfuma via quell’ultimo granello di identità rossonera, nonostante non fosse un elemento primario della rosa rossonera.

Un’assenza pesante nello spogliatoio dei rossoneri, soprattutto se paragonata ad altri club rivali come l’Inter che, grazie alla zoccolo duro formato da calciatori italiani come Bastoni e Barella, ma anche lo stesso Lautaro Martinez, è riuscita ad imporsi negli anni e rappresentare al meglio lo spirito del club e dei propri tifosi.

In casa Milan ciò, soprattutto per una questione di anzianità in rossonero, dovrebbe spettare ai vari Leao, Theo Hernandez e Maignan, cosa che però non si avverte, visto l’atteggiamento in campo e fuori dal campo da parte di questi calciatori che, a differenza di Adli, sono tra i più rappresentativi della rosa a livello tecnico e tattico.

Se, come già ribadito, da un punto di vista tecnico la cessione di Adli non rappresenta una perdita importante, dal lato umano lo è eccome, soprattutto in un mondo dove sempre più l’attaccamento alla maglia è affare di pochi, mentre i tanti pensano prima a se stessi e poi al bene de club in cui giocano, magari evitando di fare una corsa all’indietro in più per aiutare il compagno, poiché a buon intenditore…poche parole.

La story Instagram di Rafael Leao per Yacine Adli
La story Instagram di Rafael Leao per Yacine Adli

 

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