Dopo una preseason assolutamente positiva il Milan fa qualche passo indietro nei risultati e si ritrova con un solo punto (strappato peraltro in extremis) in due partite. Era difficile pronosticare un inizio così complicato ma adesso, al netto dei primi pessimi risultati, servirà ripartire dimostrando di essere consapevoli di ciò che sta accadendo.
A partire dalle scelte di calciomercato, serviranno innanzitutto risposte. Ci si basa sulle voci di mercato e quelle indiscrezioni che lasciano un po’ perplessi i tifosi del Milan a due giorni dalla fine di questa sessione estiva di scambi e acquisti. Le prime difficoltà sono sorte con l’arrivo del centravanti che è ricaduto sulla possibilità di sfruttare il colpo Morata, soprattutto a quelle cifre. Un acquisto intelligente ma probabilmente non poteva e non può bastare, a maggior ragione nel momento in cui vivi sulla tua pelle la situazione offensiva quando lo spagnolo è costretto a restare fuori per infortunio.
Perché attendere così tanto prima di acquistare un secondo attaccante? Da quanto si apprende in queste ore, il club ha probabilmente scelto di puntare su Abraham, ma a farne le spese potrebbe essere Jovic. Lo stesso Jovic elogiato dal nuovo tecnico e impossessatosi della maglia numero 9, quasi come un segnale di permanenza. Discorso analogo per Alexis Saelemaekers: il belga era tornato a Milano con la consapevolezza di dover ripartire subito. Poi i primi allenamenti e la capacità di “stregare” Fonseca, che lo toglie dal mercato riportando pubblicamente parole al miele per Alexis che “resterà”. Solo pochi giorni dopo il belga rappresenta la chiave per arrivare proprio ad Abraham…
A due giorni – o poco meno – dalla fine del calciomercato estivo restiamo in attesa di capire quali saranno le prossime scelte societarie e gioco-forza tecniche. L’inizio di questo campionato è stato deludente e la frenesia nel chiudere alcuni colpi di mercato, incastrando negli scambi anche chi sembrava dovesse rimanere (vedi Saelemaekers), lascia diversi punti interrogativi sulla programmazione e su un mercato che forse poteva essere gestito diversamente, per tempistiche e scelte. Confusione o unione d’intenti? È il momento delle risposte.