Non avendo giocato in Nazionale, vuoi per la squalifica UEFA o vuoi per la lesione, Morata si mostra concentrato sui campi di Milanello. Come evidenzia la Gazzetta dello Sport l’attaccante vuole farsi trovare pronto per il derby, anche se tornerà prima (potrebbe esserci in panchina con il Venezia).
Da solo, sotto la pioggia. I giocatori che sono rimasti a casa per la sosta di inizio settembre possono sfruttare di qualche giorno di riposo, ma Morata ha nelle sue corde una tale voglia di essere presente da entusiasmare i tifosi. Soprattutto perché arrivano l’Inter, squadra colpita diverse volte dai gol dello spagnolo: ben quattro, e si parla dei tempi della Juventus.
Il 7 può dormire sonni tranquilli. Il Milan ha già fiducia in Tammy Abraham, essendo un centravanti che gioca con il gruppo tanto quanto fa Alvaro. Diversa la questione psicologica: il capitano della selezione iberica ha portato leadership ovunque è andato, e lo spogliatoio ha bisogno di un uomo che sappia gestire i momenti di difficoltà. Non a caso, l’appello contro il Torino è stata una previsione: “Bisogna fare un passo in più mentalmente, faticare, lavorare, fare più falli, diventare una squadra più tosta“.
Sperando che la situazione familiare stia migliorando (e su questo discorso non ci si deve addentrare per privacy), il Diavolo ritrova una pedina fondamentale in campo e non. Lo stop muscolare ha bloccato l’inizio della stagione, ma è da settembre in poi che i giochi si fanno duri nel mondo del calcio. E il duro sta iniziando a giocare, parafrasando malamente un proverbio.