L’attaccante del Milan, Alvaro Morata, è intervenuto da Milanello nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League contro il Livepool, in programma domani sera a San Siro. Queste le dichiarazioni dell’attaccante spagnolo: “Da quando ho firmato qui, immagino di giocare a San Siro in Champions: quella contro il Liverpool potrebbe essere una semifinale o una finale. C’è voglia di lavorare al massimo, di rendere orgogliosi i nostri tifosi. Non vediamo l’ora di giocare. Era importante vincere col Venezia, però la Champions è un’altra cosa. Non conta come ci arrivi, quando ti alleni con quel pallone, capisci già l’importanza che ha“.

Morata prosegue: “Il gol al Liverpool è un bel ricordo, ma ora ci sono nuove sfide. Se giochi nel Milan, devi sognare: guardi la maglia e c’è scritto il 7, quindi devi lottare per la gente. C’è tanta qualità in questa squadra e possiamo vincere contro chiunque. Non è una partita per capire a che livello siamo, dobbiamo sistematizzare tanti meccanismi. Comunque non abbiamo più tempo da perdere. Poche volte ho visto tanta qualità come qui al Milan, e ho giocato in tante squadre forti. Ma la qualità non basta: devi credere che puoi farcela. Se tu sei dentro gli allenamenti, capisci che ci crediamo“.

Ancora Morata: “Prima eravamo un po’ umorali: non è stato un caso che abbiamo vinto col Venezia, ma per come abbiamo fatto gli allenamenti. Bisogna alzare il livello tra di noi, dobbiamo crederci perché se non ci crediamo noi, nemmeno la nostra gente lo farà. È un piacere tornare in Italia a giocare, ci sono squadre forti e giocatori forti. Noi abbiamo tanti giocatori che giocherebbero nelle squadre migliori d’Europa. Uno gioca alla domenica in base a come vive qui a Milanello, a come si allena. Noi siamo qui per vincere, il Milan deve vincere“.

Morata conclude: “Nelle ultime settimane c’è stato un cambiamento, vogliamo vincere sempre. Dobbiamo essere consapevoli di essere qui per vincere e non per passare il tempo. Saranno le notti di Theo e Leao? Tutte le partite lo devono essere. Si parla tanto di individualità, quando la più importante è la squadra, giocare da squadra. La nuova Champions League? Mi piace pensare che i cambiamenti vengono fatti per migliorare le cose, anche se questo vuol dire giocare più partite per noi. Consigli a Fonseca per il derby con l’Inter? No, il mister è quello che capisce di più di calcio. Le vittorie portano positività, l’Inter non è nella nostra testa ora“.