Può naufragare dopo soli 3 mesi il nuovo progetto del Milan targato Paulo Fonseca. Non è più un’eresia, infatti, pensare all’esonero del tecnico portoghese, reo di non aver trovato ancora la quadra e una soluzione per i problemi atavici di una squadra in chiara difficoltà mentale e tattica. L’assist in tal senso arriva dall’addio definitivo di Pioli, ufficializzato ieri (nuovo allenatore Al-Nassr).
La Gazzetta dello Sport afferma che l’allenatore ex Lille “si gioca il Milan nel derby di domenica“. I dirigenti tifano per lui per invertire la tendenza negativa, ma stanno riflettendo sulle ipotesi in caso di addio. La parola d’ordine è unità secondo la Rosea. I primi ragionamenti sono arrivati durante il summit di fine serata a San Siro, tra la mezzanotte e dieci minuti (uscita di Fonseca dallo stadio) e la mezzanotte e quaranta minuti (uscita Ibra e Moncada). I problemi sono elencati dal quotidiano milanese: gli errori ripetuti dei singoli, i gol subiti, lo smarrimento negli occhi dei giocatori, la mancanza di reazione e l’atteggiamento dei “leader” nei confronti del tecnico.
I nomi valutati per il post Fonseca sono molteplici, alcuni proposti (Moyes), altri presi in considerazione dalla società in primis. La priorità è puntare su un allenatore che giochi con la difesa a quattro e che valorizzi i giocatori arrivati nel mercato estivo. Maurizio Sarri è il favorito secondo la Gazzetta dello Sport perché garantisce gli aspetti sopracitati, ma anche esperienza internazionale (parentesi al Chelsea e alla Juventus). Gli altri? Da Igor Tudor a Massimiliano Allegri (più una suggestione che una vera opzione), passando anche per Thomas Tuchel e Sergio Conceicao. Negati sia dalla società che dall’entourage i contatti con Edin Terzic.