Dal sogno all’incubo in 70 giorni. Per Paulo Fonseca quella del Milan era l’occasione della carriera, la più importante e l’8 luglio scorso quando si è presentato in conferenza stampa sembrava avere le idee chiare su come far funzionare la squadra. Le idee chiare ci sono probabilmente tutt’oggi, ma la squadra non funziona e al 19 settembre la società sta già facendo riflessioni sul suo futuro.
Come sottolinea la Gazzetta dello Sport odierna, con l’inizio della stagione la squadra ha perso ogni tipo di certezza dopo l’illusione estiva e il tecnico non dà l’impressione di voler cambiare. È consapevole di essere già in discussione e che il suo futuro dipenderà anche dal derby di domenica, proseguirà per la sua strada fino alla fine.
Sempre la Rosea, sul suo portale online, analizza quello che è definito il “rapporto delicato” tra Zlatan Ibrahimovic e Paulo Fonseca. Sono tre gli episodi che fanno scricchiolare la collaborazione tra i due. Il primo risale alla vigilia di Milan-Torino quando lo svedese parla alla squadra senza la presenza del tecnico. Il secondo al giorno del debutto in campionato, quando il Senior Advisor di RedBird in conferenza stampa di presentazione di Fofana sconfessa quanto detto il giorno prima dall’allenatore sul mercato, considerato chiuso, dicendo: “L’allenatore fa l’allenatore, la società fa il resto. Il mercato chiude quando dico io che chiude“. Fonseca non gradisce e lo fa presente alla società. Il terzo risale alla vigilia di Milan-Liverpool, quando Ibrahimovic parla nuovamente al gruppo, chiedendo come vada con il tecnico.
Secondo quanto riportato, Ibra non sarebbe stato il primo protagonista né sul mercato né sulla scelta dell’allenatore. La scelta di Fonseca è stata presa da Furlani dopo il gradimento mostrato da Moncada, con lo svedese che ha avvallato la decisione. L’amministratore delegato è inoltre molto coinvolto sul mercato, nelle cui dinamiche non entra l’ex 11 rossonero.