Marco Materazzi è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport insieme a Alberico Evani per fare un confronto tra le milanesi in vista del derby.
Il suo sogno: “Sogno la settima vittoria consecutiva, sogno un altro sgarbo. Sogno un’Inter che faccia come Valentino Rossi. Quando arrivò alla Yamaha, si inventò di tutto per vincere la prima gara. Era in sella a una moto che non avrebbe vinto neppure ‘a spinta’. E invece lui ci riuscì. E quel successo fu un segnale incredibile dato agli avversari, come a dire ‘ecco chi è il campione’. Prendere tre punti domenica sarebbe un qualcosa di complicato da digerire per i rivali alla corsa scudetto, un duro colpo“.
Il derby è sempre un’altra storia: “Beh, di solito è uno svantaggio approcciarsi al derby in questo modo, di solito vince chi sta peggio. Ma parliamo dell’Inter. Parliamo di una squadra che da due anni è la più forte in assoluto in Italia: a prescindere da chi gioca, l’identità è sempre quella. Manchester è stata esemplare in questo senso“.
Un consiglio: “Non pensare ai sei derby consecutivi già vinti, perché ti farebbero scendere in campo troppo leggero e non sarebbe una buona cosa. Quelle sono partite che hanno dentro sempre alcune componenti che sfuggono alla logica. Detto questo, ho in testa la settima vittoria di fila, so bene quel che significherebbe. E poi c’è quel numero…Si gioca il 22… come il 22 aprile no? È un buon segno per l’Inter“.
Un pensiero lontano spaventa: “Mah, non mi fa nessuna impressione onestamente. Diciamo che sono parole che fanno parte del personaggio. Mi viene da dire questo, da tifoso dell’Inter: spero che il Milan non riprenda mai Paolo Maldini…“.