Da due anni a questa parte, il Milan non è più stata quella squadra solida e compatta che si è dimostrata dal 2020 al 2022. Una difesa rognosa e attenta è sempre la parte principale di ogni squadra, da li in su poi si costruisce il resto. E così quel Milan stava facendo, prima con Kjaer e Romagnoli, e poi con Kalulu e Tomori. Nel post scudetto però c’è stato un black out clamoroso.
La questione gol fatti non è mai stata un vero problema, l’attacco è sempre stato forte, talentoso e sicuro di se, l’unico problema sono stati i gol subiti. Si è provato di tutto, anche a cambiare gli artefici, abbassando a centrale perfino Theo Hernandez (seppur in assenza di altri difensori), ma la sostanza non è mai cambiata. Troppi, troppi gol subiti.
Ad un certo punto dello scorso anno, è parso ormai chiaro che il ciclo di Pioli fosse volto al termine e se ne dovesse iniziare uno nuovo. Primo problema da risolvere? La difesa, è troppo permeabile, ha bisogno di un sistema difensivo che possa reggere e poi spingere tutti i propri velocisti al contrattacco. Antonio Conte? Massimiliano Allegri? Sergio Conceicao? Nessuno di loro è stato preso in considerazione, ma si è andati su Paulo Fonseca.
Fin dal principio non è mai stato un allenatore con una buona fase difensiva, in quanto predica un gioco predisposto all’attacco. Per questo motivo la decisione ha lasciato un pò tutti a bocca aperta. Le amichevoli estive hanno illuso, la prima giornata di campionato l’ha subito dimostrato, e le seguenti hanno messo il timbro: nessun passo avanti è stato fatto, si commettono gli stessi errori e mediani, difensori e terzini sono slegati tra di loro. Confusione totale.
L’arrivo di Pavlovic dovrebbe cambiare le sorti, ovviamente non subito, ma senz’altro si farà sentire. L’unico problema è capire chi affiancare al serbo: Tomori, Gabbia o Thiaw? Tomori e Thiaw non sono nel loro miglior momento della carriera, e complice forse anche una fase difensiva gestita davvero male, non riescono a trovare la loro via. Senza contare che il difensore tedesco è appena rientrato da un infortunio non semplice. Perché non dare più spazio a Gabbia allora?
Dall’esperienza nel suo “Erasmus” spagnolo di sei mesi con il Villarreal, il difensore italiano ha tirato fuori tutto un altro giocatore. Cresciuto nelle giovanili del Milan, sembra aver raggiunto il livello mentale utile per poter giocare a livelli così alti e con club che ti mettono questo tipo di pressione addosso. Fisicamente è cresciuto tantissimo, senza contare il grande senso della posizione e, cosa non da poco, l’elevata fiducia acquisita in se stesso.
È da promuovere a titolare fisso? Per questo c’è forse bisogno di ancora un pò di percorso, però senz’altro ha tutte le qualità per diventare il leader difensivo che non ti aspetti: ci mette sempre la faccia dopo le partite (soprattutto nelle sconfitte), mentalmente rimane sempre dentro la partita ed è cresciuto con il rosso e il nero addosso che, come Tonali, qualcosa alla fine vale.
Insomma, una coppia di centrali comprendente Gabbia e Pavlovic non sarebbe male da vedere, o quantomeno “testare“. Certo, il periodo dei test dovrebbe essere finito, o comunque il derby dovrebbe essere l’ultima partita dove potersi permettere di provare qualcosa di nuovo. Gabbia però non è l’ultimo arrivato, è un giocatore di cui potersi fidare e che sa cosa vuol dire giocare un Derby della Madonnina, al momento sembra anche l’unica soluzione per tamponare la continua perdita di sangue di fronte agli squali.
