Mancano poco meno di 24 ore al fischio di inizio del primo derby stagionale e il mondo Milan ci arriva già spaesato. Ogni elemento dell’universo rossonero si trova infatti in un periodo di confusione quasi totale e al momento la strada per uscirne non sembra essere ancora chiara.
Partendo dall’alto e quindi dalla proprietà non si può non notare l’assenza di Gerry Cardinale alla partita di domani, che potrebbe già essere uno spartiacque della stagione: non si può considerare un segnale negativo, ma certamente neanche uno positivo. RedBird si trova davanti a dover prendere una decisione poco importante per il campo ma essenziale per il futuro: il nuovo stadio. Il progetto San Donato resta il preferito, ma la riapertura di un nuovo impianto vicino a San Siro con l’Inter, prima idea per entrambi i club, potrebbe sbaragliare le carte in tavola. La scelta però va fatta rapidamente perché di tempo se n’è perso, non solo per colpe proprie, fin troppo e tutti meritano chiarezza.
Scendendo di un gradino si passa alla dirigenza: in estate è stato scelto Paulo Fonseca per ripartire dopo l’addio di Pioli. La scelta per ora è stata sempre difesa, ma negli ultimi giorni, anche e soprattutto dopo l’incontro Ibrahimovic-Moncada-Furlani negli spogliatoi post Liverpool, si è parlato di casting per un sostituto: questo tipo di voci non smentite non aiutano mai, con l’Inter alle porte ancora meno del solito.
Ed è proprio Paulo Fonseca che probabilmente arriva alla partita di domani più in difficoltà: dopo sole 5 partite ufficiali è già in dubbio. La partita di domani sarà quasi certamente decisiva per il suo futuro in rossonero, è arrivato il momento di dimostrare di sapersela cavare con le spalle al muro.
Il tecnico portoghese dovrà essere aiutato dai suoi giocatori, chiamati a far capire il proprio livello. Anche contro il Liverpool, come successo già troppe volte in passato, alla prima difficoltà la squadra si è spenta e non ha saputo reagire, se non con qualche pressione solitaria di Abraham a fine partita. La maglia del Milan è pesante ma va onorata: il derby deve essere un punto di svolta e rinascita, la solita prestazione dei big match non è più abbastanza.
Ultimo elemento, ma certamente non per importanza, del mondo rossonero coinvolto in questo periodo complicato sono i tifosi: prima del Venezia è arrivata la contestazione, durante e post Liverpool tanti fischi e cori negativi. Per domani però la protesta verrà accantonata e ci sarà vicinanza alla squadra. Il momento non è quindi dei migliori per nessuno, ma il derby è sempre stato e resta un match a parte: l’obiettivo deve essere farlo valere.