Come direbbero i più esperti, per individuare il guasto bisogna effettuare una revisione che punti al ritrovamento della soluzione. Due cose sono cambiate dal Milan visto in Champions con quello apprezzato in campionato: il pragmatismo e la comunicazione.
Spesso ci si perde in alcuni dettagli che nel lungo andare potrebbero rivelarsi fatali. Nel mondo sportivo, ed in particolare in quello calcistico, il contesto è fondamentale così come la coerenza dell’argomento trattato. La personalità di Fonseca durante la conferenza pre-partita ha quasi colto di sorpresa tutto il popolo rossonero: “Ci siamo allenati alla grande e vogliamo battere l’Inter”.
Niente riferimenti alle difficoltà del reparto difensivo o eventuali discorsi trattati con la dirigenza. Senza pretese ha spezzato l’incantesimo che aveva reso inoffensivo il Diavolo al cospetto del Biscione per oltre due anni. Anche l’abbraccio tra il tecnico portoghese, Morata e Tammy Abraham lascia trasparire tante cose… è il momento di spingere definitivamente sull’acceleratore.
Dal lato Ibrahimovic, dimenticatevi le alquanto discutibili frasi “sono il boss” e “gli altri lavorano per me”. Forse sarà stata la batosta incassata contro il Liverpool, rimaniamo sul condizionale perché non ci sono pervenute notizie ufficiali di eventuali discorsi fatti a Milanello, ma la risposta del dirigente svedese è stata totalmente differente: “L’importante è il Milan”, questo concetto tanto semplice quanto universale fa riemergere un profilo più basso da cui ripartire.
Anni indimenticabili da calciatore e adesso questa nuova avventura in giacca e cravatta. Nonostante il tempo passi, Zlatan continua a ricoprire le vesti di James McAvoy nel film Split. Probabilmente non tutti abbiamo capito le sue battute, vedremo come imposterà la nuova figura, lontana ma vicina dal rettangolo verde.
