La 4×100 rossonera sta dando i propri frutti. In pochi, forse solo Paulo Fonseca, avevano pensato alla possibilità di proporre un Milan tanto offensivo quanto equilibrato nel momento del bisogno. Un 4-4-2, solo sulla carta, con ben 4 attaccanti in campo: Abraham, Morata, Leao e Pulisic. Una mossa che per ora sta pagando perché ha restituito vitalità, risultati e stabilità ad una squadra che prima del derby dava un senso di spaesamento particolarmente pericoloso.
La fase di non possesso dei quattro, scrive oggi la Gazzetta dello Sport, è fondamentale nella ricerca del giusto bilanciamento con la fase difensiva. Un pressing corale portato nel momento opportuno, con il tentativo di recuperare il pallone in zona pericolosa e non lasciare servizi facili a centrocampisti e attaccanti avversari. Una squadra corta, aiutata da una diga che sta crescendo (Fofana), che ha subito un solo gol nelle ultime tre di campionato contro Venezia, Inter e Lecce, realizzandone 9.
La svolta è arrivata soprattutto dall’energia dei due attaccanti, indemoniati quando si tratta di mettere in difficoltà gli avversari con la palla. Morata è già uno dei leader comportamentali di questo Milan: dà l’esempio con il sacrificio e davanti realizza gol come quello splendido di testa contro i salentini. Ad Abraham manca solo il gol perché, dopo quello realizzato contro il Venezia, le occasioni ci sono state sia contro l’Inter che contro il Lecce, ma prima l’imprecisione e poi un palo hanno detto no all’inglese. Alla lunga sarà una veste tattica sostenibile? Difficile, ma intanto sia Fonseca che il Milan si godono il momento positivo, lasciando alle spalle settimane di critiche.