Leverkusen-Milan è pronta a diventare una parata di stelle, ma quelle più brillanti, o quantomeno quelle più attese della notte di Champions saranno Rafa Leao da un lato, e Florian Wirtz dall’altro. L’edizione questa mattina in edicola de La Gazzetta dello Sport dedica un focus a due dei talenti più fulgidi del panorama europeo. I due hanno entrambi la 10 sulla schiena. E hanno lo stesso, identico, talento nei piedi. Leao è stato il capitano del Milan nell’ultima partita di campionato e l’uomo che, al fianco di Fonseca, ha presentato la sfida di stasera.
Un altro espediente dell’allenatore per renderlo sempre più responsabile. La Champions è un teatro in cui Rafa si è esibito già 21 volte, con tre gol segnati e sei assist: per essere considerato un campione a livello internazionale è su questo palco che Leao deve esibire il proprio talento. E Writz? Difficile chiedergli di più: nelle ultime 26 da titolare con il Bayer, ha partecipato a 24 gol. Il 19 settembre, nel debutto Champions, ha segnato una doppietta al Feyenoord. Il 6 giugno 2020 è diventato il più giovane marcatore nella storia della Bundesliga, a 17 anni e 34 giorni.
E ancora, tripletta il 14 aprile scorso al Werder Brema, gara che ha consegnato la prima storica Bundesliga alla squadra di Leverkusen. Il 23 marzo prima rete in nazionale dopo 7 secondi dall’inizio di gara: il più veloce nella storia della Germania. Suo il primo gol tedesco all’Europeo e altra rete ai quarti contro la Spagna. Per portarlo al Leverkusen, il d.s. Simon Rolfes ha rotto uno storico accordo “di non belligeranza” con il Colonia, prima società di Wirtz, con cui c’era un impegno a non prendersi giocatori delle squadre giovanili.