Tutto è svanito dopo un tunnel e un fallo non fischiato. Possibile riassumere così l’ingresso in campo di Chukwueze alla BayArena di Leverkusen, l’ala nigeriana continua a essere poco incisiva e ricordiamo che Pulisic non può fare sempre la differenza. Dai primi allenamenti agli ordini di Fonseca sembrava vedere un Chuku diverso dalla passata stagione, martoriata da continui infortuni che ne hanno prosciugato la brillantezza.
La verve con cui approcciava le partite in Spagna è stata totalmente messa da parte o c’è dell’altro? Si dice spesso che gli allenatori debbano avere le qualità per mettere un calciatore a proprio agio, ma qui sembrano emergere poca creatività e fiducia nei propri mezzi. I tantissimi impegni del Milan offriranno ancora delle opportunità al numero 21, forse proprio a Firenze per far rifiatare – almeno inizialmente – Pulisic.
Tutti i ricambi del reparto offensivo milanista sta trovando difficoltà a lasciare il segno. Aveva cominciato benissimo Okafor, l’uomo della provvidenza con la dote di segnare spesso da subentrato. Il gol del 3-1 divorato nel derby è stata di fatto l’ultima grande occasione capitatagli tra i piedi. Lo svizzero non svolge la doppia fase in maniera egregia, cosa che difficilmente ha fatto anche a Basilea e Salisburgo, e Fonseca ha già affrontato questa nota dolente. Eravamo abituati bene su di lui, speriamo possa ritornare il “salva Milan” che tutti conoscono.
Ci sono due questioni differenti sui calciatori prima menzionati: se Okafor è consapevole di assumere le vesti da super-sub, il capitolo Chukwueze è di tutt’altra natura.
L’ex Villareal era stato acquistato con lo scopo di impadronirsi della zona offensiva di destra, lasciando a Pulisic il compito del trequartista dietro la punta. Sembra l’alter ego della scorsa stagione, solo che quest’anno non ci sono – almeno per ora – gli infortuni di mezzo.