Juventus e Milan si sfidano per la terza vota nell’arco di una stagione. L’ultima volta è stato 2-1 Milan in occasione della Supercoppa, ma effettivamente sono cambiate tante cose nel giro di 16 giorni. La posta in palio comincia a scottare, entrambi i club sono chiamati ad ottenere i 3 punti.
Punto sulla Juve
Undici partite e solamente 3 vittorie: come scrive la Gazzetta dello Sport, dalla gara di novembre contro il Milan, la Juventus sembra essere stata contagiata dalla “pareggite” e ha perso parte della solidità difensiva che aveva mostrato fino a quel momento.
Nonostante l’unica sconfitta in questi 50 giorni sia arrivata nella semifinale di Supercoppa contro i rossoneri a Riad, con conseguenze anche sull’ambiente della squadra, i successi sono stati rari. I bianconeri hanno vinto solo contro il Monza in campionato (1-2), il Manchester City in Champions League (2-0) e il Cagliari in Coppa Italia (4-0). Per il resto, la squadra ha collezionato principalmente pareggi.
Milan in evoluzione
Cinquanta giorni possono stravolgere una stagione. Lo scorso 23 novembre, il Milan veniva sommerso dai fischi dei suoi tifosi, con Fonseca stesso che ammetteva: “Anch’io avrei fischiato”, dopo una prestazione deludente contro la Juventus, conclusa senza nemmeno un tiro in porta.
In meno di due mesi, la situazione è completamente cambiata: nuovo allenatore, diversa filosofia di gioco, un umore rinnovato e persino un trofeo da aggiungere alla bacheca. In Champions League, due successi contro Slovan e Stella Rossa hanno spinto i rossoneri tra le prime otto squadre. In Coppa Italia, la squadra ha raggiunto i quarti di finale, mentre la vittoria della Supercoppa Italiana a Riad ha regalato al club un nuovo titolo.
In campionato, però, ci sono stati intoppi: la sconfitta nei minuti finali a Bergamo e un pareggio opaco contro il Genoa, proprio nel giorno del 125° anniversario del club, hanno fatto perdere punti importanti nella corsa al quarto posto. L’anno si è chiuso con una deludente prestazione contro la Roma, che ha portato all’esonero di Fonseca.
Conceicao, in soli otto giorni, ha dato una scossa decisiva alla squadra, conquistando il primo trofeo dell’era RedBird. L’ex tecnico del Porto ha infuso carattere al gruppo, rigenerato Tomori in difesa, assegnato la fascia di capitano a Maignan e rilanciato due giocatori in difficoltà, Rafa Leao e Theo Hernandez. Le rimonte contro Juventus, Inter e Como testimoniano il cambiamento mentale che ha saputo imprimere ai suoi uomini.
Il prossimo obiettivo per Conceiçao sarà migliorare l’approccio iniziale alle partite, un evidente punto debole del Milan, spesso costretto a inseguire: nelle prime quattro partite con il nuovo tecnico, la squadra è partita in svantaggio in tre occasioni. Sabato a Torino sarà il momento ideale per dimostrare ulteriori progressi.