Il campo ha parlato e lo ha fatto in maniera netta, chiara. Meno netto e meno chiaro è l’extra-campo e tutto ciò che riguarda Fikayo Tomori, su cui negli ultimi giorni si è sentito dire tutto il contrario di tutto. Ieri a Torino non si è reso protagonista della sua migliore prestazione da quando veste la maglia del Milan, ma è stato in buona compagnia.

A caccia di un difensore da diverse settimane, la Juventus ha (aveva) messo nel mirino il centrale inglese per rinforzarsi e di fatto ricomporre in bianconero quella che fu la coppia scudetto rossonera nella seconda parte di stagione 2021/22: Kalulu-Tomori. Quella che fu, perché sono passati oltre due anni e mezzo e le prestazioni di quei 6 mesi, oltre che la presenza in campo, sono un ricordo lontano.

Ci sono tre fattori inconfutabili in questa vicenda e sono i seguenti.

• Fikayo Tomori si trova a suo agio al Milan, con il club e con i compagni e per questo motivo non avrebbe intenzione di valutare un suo addio, a maggior ragione a metà stagione.
• La dirigenza del Milan non considera Fikayo Tomori un giocatore incedibile e, dinanzi ad un’offerta soddisfacente sulla base di 30 milioni (la sua valutazione), sarebbe disposto a prendere in considerazione la sua cessione. Com’è ovvio che sia, la preferenza è per l’estero, ma non ci sarebbe una chiusura riguardo ad una soluzione “interna” in Serie A.
• La Juventus ha nella propria short list dei difensori Fikayo Tomori e sarebbe contenta di accogliere l’inglese in rosa perché considerato adatto come profilo alla rosa a disposizione di Thiago Motta: conosce il campionato, è un profilo di tipo europeo, sa difendere con campo alle spalle, conosce benissimo l’eventuale compagno di reparto. La volontà non è però quella di investire immediatamente denaro, ma attendere almeno l’estate: un prestito con diritto/obbligo di riscatto è la soluzione preferita.

Da qui si parte per un’analisi critica della vicenda, lontana da narrazioni anche dell’ultima ora su presunte giravolte in base ad una singola partita, a cui può credere un tifoso qualunque. Narrazioni peraltro che vengono da una sola direzione, come spesso accade.

Il rendimento di Fikayo Tomori nelle ultime due stagioni di Milan è stato di gran lunga inferiore a quello che il centrale ex Chelsea aveva mostrato dal gennaio 2021 al maggio 2022. La sua crescita si è fermata così come, in parte, quella della squadra. Ha mantenuto certi difetti (troppa aggressività anche quando non era richiesta, letture non sempre perfette con la linea difensiva, disattenzioni, cali di concentrazione) che hanno fatto emergere di fatto i limiti di un giocatore 27enne per cui il Milan ha investito quasi 30 milioni tre anni e mezzo fa.

Resta un unicum nella rosa rossonera per caratteristiche (veloce in campo aperto, aggressivo sull’uomo) e forse per questo motivo andrebbero fatte riflessioni importanti prima di pensare di cederlo. E prima di pensare di cederlo ad una concorrente diretta per l’obiettivo minimo stagionale, ovvero la qualificazione in Champions League. Quanto accaduto con Kalulu in estate non va ripetuto, ma soprattutto non va ripetuto nella situazione attuale perché la Juventus è in piena corsa proprio con il Milan. Perché risolvere un problema altrui, rischiando di causarne uno a sé stessi? Bello essere caritatevoli, meno essere ingenui. E