L’ex centrocampista del Milan Demetrio Albertini, in una diretta Instagram con calciomercato.com, ha parlato della sua carriera e delle esperienze avute da calciatore.
Ecco le sue parole:
Sul Barcellona e Cruijff: “Io ho finito la mia carriera al Barcellona, con tanti siamo ancora amici. Noi abbiamo avuto 15 giorni per preparare la finale contro il Barcellona e loro 3 giorni prima hanno vinto il campionato. Prima che se ne andasse io e Cruijff dovevamo giocare assieme a calcio. Lui era un giocatore universale e lo è stato anche da allenatore”.
Sullo scudetto del ’99: “Ringrazio Zaccheroni per le belle parole. Il mio ’98 non è stata una bella stagione perché per tre mesi ho preso l’Aulin per un problema all’adduttore. Quell’anno era di costruzione e siamo arrivati nelle ultime dieci giornate a giocarci lo scudetto”.
Sull’addio al Milan e le altre squadre: “Col Milan si era rotto qualcosa. Tutti gli anni precedenti in cui hanno avuto le offerte per me non hanno mai considerato nulla, poi c’è stato un anno in cui hanno iniziato ad osservare le varie offerte. Se non fossi andato via avrei finito la carriera al Milan, ma avrei perso anche le esperienze con Atletico, Lazio e Barcellona”.
Sul giocatore più forte: “Marco van Basten è stato quel grandissimo talento che ha vinto 3 palloni d’oro smettendo a 28 anni. Quando giochi con Inzaghi, Vieri, Signori ed è difficile scegliere chi sia più forte. Quando arrivò Sheva gli sono stato vicino, ma la cosa difficilissima era comunicare con lui e parlavamo a gesti, ma comunque si vedeva che era un grandissimo campione”.
Sul Milan attuale: “Se andiamo indietro nel tempo diventa difficile ricostruire qualcosa”.
Su Tonali: “Vorrei che superasse quello che ho fatto io. Sicuramente è un giocatore diverso da me, ma mi piace tantissimo. Se dovessi dire qualcosa al Milan dico di costruire un gruppo di italiani. Io punterei molto su questa italianità”.