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Bennacer: “Troppi gialli? Sento l’importanza di questa maglia. Ci manca la vittoria contro una big”

Il centrocampista del Milan, Ismael Bennacer, è stato protagonista di una lunga intervista per Sportweek, il settimanale de La Gazzetta dello Sport, parlando dei suoi primi mesi in rossonero: “Ho scelto il Milan per la sua storia, ma più ancora perché il suo progetto era il migliore per me“.

Bennacer è il giocatore più ammonito dei principali campionati europei, con quattodrici gialli sventolatigli davanti: “Mamma mia… Questo è un aspetto da migliorare del mio gioco. Sono, come si dice, irruento. Troppo aggressivo. Ma non sono uno che va a litigare. Anche in allenamento se prendo un colpo non dico niente. Lo restituisco. Ma non perché mi innervosisco, darle e prenderle fa parte del gioco. Certe ammonizioni le ho prese davvero per niente. È che sento l’importanza di questa maglia, a San Siro i tifosi spingono e tu vuoi aiutare di più la squadra, sempre di più. Voglio dare tutto, e quando vuoi dare tutto finisci che non pensi. Invece un calciatore deve sempre pensare, prima di fare”.

Ma qual è il ruolo preferito da Bennacer? A me piace giocare davanti alla difesa, mi assegna delle responsabilità che mi piace prendere. Devo essere più lucido quando ho la palla nella metà campo avversaria. Devo capire in ogni occasione qual è la scelta migliore da fare ed essere più lucido nell’ultimo passaggio. E sapere già quale porzione di campo occupare quando perdiamo la palla. È in questo che consiste l’intelligenza di un giocatore. Il calcio si gioca con la testa. Da solo, il talento non basta. È tutta una questione di testa. Con il tempo e con l’esperienza imparerò a essere più decisivo”.

La chiusura è sul Milan attuale: “Cosa ci è mancato quest’anno? La vittoria contro una grande. Siamo una squadra giovane, stiamo lavorando per crescere. In campo dobbiamo essere uniti, ancora più compatti, dobbiamo morire uno per l’altro. Un nuovo allenatore? Non ci penso. Penso a finire bene questa stagione, mancano ancora dodici partite alla fine del campionato. Io mi sento pronto, il calcio mi manca tanto”.

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