HomePrimo PianoSanremo a San Siro, la sfida degli allenatori: "Senza pietà"

Sanremo a San Siro, la sfida degli allenatori: “Senza pietà”

Poco prima della finale del Festival di Sanremo, il calcio italiano offre la stracittadina più bella, importante, storica del nostro campionato. Alla guida del pool nerazzurro, che detiene il titolo e cerca di difenderlo con le unghie e con i denti, c’è Simone Inzaghi, al suo secondo derby milanese dopo il pareggio dello scorso 7 novembre. La sua Inter arriva alla partita più importante dell’intera stagione dopo una serie clamorosa di risultati utili consecutivi: undici vittorie, tre pareggi e zero sconfitte.

Contro, ci sarà chi è all’ultima chiamata per il treno scudetto. Ultima chiamata per passare da una stagione “normale” ad una – come dice lui – speciale. Stefano Pioli è da due anni a questa parte l’uomo copertina di un Milan che lentamente ha rialzato la testa dopo anni bui. È l’allenatore simbolo della rinascita. Arrivato tra lo scetticismo generale in uno dei Diavoli più in confusione di sempre, con il lavoro e la dedizione è riuscito a spegnere tante critiche trasformandole in elogi. In suo soccorso, non dimentichiamo, è arrivato Zlatan Ibrahimovic. Il totem. Proprio una doppietta di Zlatan ha regalato a Pioli la scorsa stagione il suo primo e unico derby vinto da allenatore. Poi l’obiettivo Champions raggiunto all’ultima giornata, adesso la velata meta scudetto arrivata al giro di boa. Difficile, non impossibile.

Milan: Zlatan Ibrahimovic, Alexis Saelemaekers, Brahim Diaz, Rafael Leao, Alessandro Florenzi (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Zlatan Ibrahimovic, Alexis Saelemaekers, Brahim Diaz, Rafael Leao, Alessandro Florenzi (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Dirige l’orchestra, Simone Inzaghi

La ruota che gira. Il calcio, come la vita, sa regalare momenti paradossali che mutano, vanno avanti e girano come una ruota. Probabilmente mai come quest’anno il derby della Madonnina ha vissuto una simile situazione, in cui Inter e Milan, nella stagione del calendario asimmetrico – a distanza di soli tre mesi – si presentano al match di ritorno a ruoli totalmente invertiti. Inzaghi porterà con sé il ricordo dell’andata, dove gli unici pensieri risiedevano in quel -7 in classifica da dover recuperare e una “non vittoria” che avrebbe messo a serio rischio la possibilità di difendere il tricolore. Ebbene, nonostante quel match sia poi terminato 1-1, l’allenatore nerazzurro ha ugualmente ribaltato la situazione: l’Inter, con una partita ancora da recuperare, si trova a +4 sui cugini, potenzialmente a +7, proprio come alla vigilia della partita d’andata.

Il derby si vince. Da allenatore, Simone Inzaghi ha vissuto 13 stracittadine e questa sarà la numero 14. Il bilancio complessivo non è da incorniciare, ma neanche da buttare. Da coach della Lazio, sono quattro le vittorie, tre i pareggi e cinque le sconfitte. Per il successo nel suo primo derby della capitale, peraltro, ha dovuto attendere proprio il secondo appuntamento, quando i suoi ragazzi si sono imposti per 2-0 sulla Roma in occasione della semifinale d’andata di Coppa Italia 2017. Ora toccherà al secondo derby di Milano, da onorare possibilmente sulla scia del precedente romano, con il plus che tre ulteriori punti potrebbero dare una prima importante sterzata in chiave scudetto.

Adesso tuÈ il 15 febbraio del 1986 quando Eros Ramazzotti vince la trentaseiesima edizione del Festival di Sanremo con Adesso tu. Una canzone che ha segnato un’era e che sopravvive con forza al passare del tempo. Simone Inzaghi, fan dichiarato della musica di Eros, ha tutto per vivere questa grande occasione trovandosi nel posto giusto e, probabilmente, al momento giusto. Un’emozione (per sempre, magari) che potrebbe rendere l’allungo decisivo sul Milan la più bella cosa dell’anno. Se poi l’Inter diventerà la sua terra promessa, lo scopriremo solo vivendo.

Inter: Simone Inzaghi
Inter: Simone Inzaghi – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Dirige l’orchestra, Stefano Pioli

Montagne russe. Dalla disfatta di Bergamo di dicembre 2019, il Milan e Pioli ne hanno fatta di strada. Arrivare a lottare per lo scudetto due stagioni consecutive può definirsi già un notevole traguardo se parametrato ai precedenti otto anni. Il cammino rossonero per Pioli è stato un susseguirsi di emozioni. Occupare stabilmente le prime posizioni di classifica senza soffrire di vertigini ha mostrato la crescita di un gruppo che punta in alto. Qualche intoppo, insomma, non può e non deve mettere a repentaglio un progetto che funziona: arrendersi è vietato. Lo sa bene il suo avversario, Simone Inzaghi, che al derby d’andata si presentava con sette punti di ritardo.

Dopo il pareggio di San Siro la distanza rimase invariata, ma in tre mesi l’Inter è riuscita più o meno agevolmente a riprendersi la vetta. Da quel 7 novembre gli equilibri sul Naviglio si sono capovolti, con Pioli che ha conosciuto le prime grandi difficoltà, le sconfitte e i primi punti persi, i tanti infortuni. Ma nulla sembra averlo scalfito. L’obiettivo? Sempre quello: tirar fuori il massimo dai suoi ragazzi. E prima o poi i risultati arriveranno. Anzi, ritorneranno.

Invertire la rotta. Intanto, con la sosta di gennaio e l’anemico pareggio con la Juventus alle spalle, il derby diventa l’occasione per invertire la rotta. Già: invertire la rotta. Qualcosa che a Pioli spesso riesce dopo le pause della Serie A: se da una parte, infatti, l’approccio alla stracittadina resta un mezzo tabù, dall’altra il ritorno dalla sosta porta fortuna al tecnico rossonero con un bilancio che parla di ventun punti in dieci partite. Salire a ventiquattro in undici sarebbe ideale per continuare a sognare.

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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