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Ancelotti: “Berlusconi quando dice una cosa la fa. Sacchi ha cambiato il calcio. Vi racconto qualche retroscena”

Intervenuto nel programma spagnolo Universo Valdano, l’ex allenatore del Milan ed attuale del Real Madrid, Carlo Ancelotti, ha raccontato così alcuni aneddoti sulla sua esperienza rossonera. Ecco le sue dichiarazioni:

Su Sacchi: “Arrigo Sacchi ha cambiato il mestiere dell’allenatore in Italia, c’è un modo di allenare prima di lui e un altro dopo. Ha cambiato tutto, l’individuo, il fisico, la tattica offensiva e difensiva. Un giorno ci ha chiesto cosa non ci piaceva dell’allenamento, gli abbiamo chiesto se ci lasciava fare una partita solo per divertirci e se n’è andato scuotendo la testa, non poteva concepirlo. Il suo calcio era un fine stratega difensivo, ma non concepiva il catenaccio, era proprio agli antipodi da quella filosofia. Ricordo ancora quando giocammo a Madrid contro il Real e finirono per 24 volte in fuorigioco”.

Su Berlusconi: “Lo accosto a Florentino, per questo quando smetterò di allenare il mio cuore continuerà a battere sempre per il Milan e per il Real Madrid. Era un genio, l’ho anche votato in passato. Quando ha preso il Milan voleva vincere in due anni sul tetto d’Europa e ce l’ha fatta. Gli piaceva parlare di calcio, veniva sempre quando le cose andavano bene e mai quando andavano male. Voleva giocare con tre attaccanti, con Kaká, Inzaghi e Shevchenko tutti insieme. C’era la leggenda che mi facesse le formazioni ma non è vero, non ho mai avuto un presidente che è venuto da me dicendomi di mettere questo o quello. Sono sempre a spiegare dopo le scelte che ho fatto però scegliere l’undici è un mio obbligo”.

Sul periodo alla Juventus: “Alla Juventus mi odiavano per aver giocato nel Milan, a volte dovevo uscire scortato dalla polizia. Non abbiamo vinto titoli ma sono arrivato due volte secondo. Non mi sono divertito ad allenare lì perché ho giocato con Milan e Roma, però in quegli anni ho imparato molto cosa fosse un club di livello”.

Sul suo futuro post allenatore: “Voglio essere un professore universitario di calcio, ricevere un titolo dalla UEFA o qualcosa del genere, interrogare chi pensa di saperne e vedere se davvero ne sa. A parte gli scherzi, quando smetterò di allenare farò altro, ho cinque nipoti, mi sono sposato per la seconda volta e voglio divertirmi insieme a mia moglie. Di sicuro c’è che sarò un tifoso del Madrid e del Milan”.

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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