Massimo Ambrosini è stato intervistato da Milan TV per fare una previsione sulla gara di Champions League dei rossoneri in casa del Bayer Leverkusen.

Un rimpianto in Serie A: “La Champions è sempre stata speciale dall’esordio. Per noi è sempre stata speciale, secondo me ‘colpevolmente’: abbiamo sempre riservato le energie rispetto al campionato. Tradotto, negli anni nostri in campionato potevamo fare meglio“. 

Il suo esordio in Champions League contro il Rosemborg: “Eravamo in hotel, e quando Tabarez mi ha detto che avrei giocato perché Boban aveva la febbre ero lì per schiacciare il tasto dell’ascensore. Mi disse: ‘Hai capito che giochi stasera?’. Ricordo l’emozione, e da lì in poi, dal pomeriggio alla sera, le sensazioni sono state strane. Mi chiesi se ero pronto, perché la squadra era fortissima: ho rivisto qualche tempo fa i nomi presenti, mette i brividi“.

Su Xabi Alonso: “Se analizzi il giocatore sembrava predisposto per fare l’allenatore. Ha grande personalità e determinazione. Chi fa il centrocampista e ha notevoli qualità tecniche basta aggiungere cattiveria agonistica, e lui l’ha guadagnata a Liverpool. Quando giocavi contro di lui avevi la sensazione di avere davanti uno che faceva viaggiare bene il pallone, con personalità e fisicità: nella finale di Atene per tre o quattro volte siamo andati a contrasto in maniera pesante. In generale è stato un grande giocatore, e da allenatore sta stupendo anche per la velocità con cui sta facendo cose enormi. Giocare contro il Bayer Leverkusen è tosta“. 

Le trasferte storiche: “Il primo ricordo della partita contro il Dortmund? Il freddo, c’erano 10 gradi sotto lo zero. Quando uscimmo dall’hotel per fare riscaldamento ci siamo chiesti come avremmo fatto a giocare in certe condizioni. Fece gol Pippo, come a Monaco…Ho grandi ricordi di Madrid. Vinciamo con Leonardo e con gol di Pato. Fummo fortunati in quella partita, ci girò bene. Ma se parliamo di Carlo Ancelotti stiamo qui fino a domani“.

La nuova Champions League: “Se te la racconto adesso, dopo una sola giornata, ho un po’ di dubbi su questa fase. Ho la sensazione che non ci sia quel pensiero di dramma sportivo se perdi. Se ti andava male la prima e la seconda partita pensavi subito di essere fuori. Le partite avevano importanze notevoli. Adesso, con la fase a campionato, pensi di avere tante opportunità in più e puoi riprendere la situazione in mano. Il fascino viene tolto. Magari mi sbaglio, e sicuramente è un vantaggio per chi, come il Milan, può avere una cartuccia in più da sparare“.