L’interesse manifestato dal mondo calcistico mediorientale nei confronti di numerosi calciatori europei si era fatto sentire anche nella sede di via Aldo Rossi. Il Milan sembrava poter cedere Adli – accasatosi alla Fiorentina – e Origi nella Saudi League. Molte dinamiche non sono andate in porto da far sfumare ogni possibile interessamento.
Dopo la conclusione del calciomercato estivo in Arabia Saudita, il bilancio economico relativo alle operazioni in entrata è drasticamente calato rispetto allo scorso anno. Gli 875 milioni di dollari spesi nel 2023 rappresentano l’esatto contrario dei 431 attuali. Il trasferimento più caro è quello del francese Diaby, accolto dall’Al-Ittihad per una cifra vicina ai 60 milioni.
Oltre a diminuire il numero complessivo dei trasferimenti, è caduta anche la media della spesa. In particolare, se l’anno scorso il singolo trasferimento costava ai club sauditi una media di 15,6 milioni di dollari, adesso questo numero è sceso a 9,05.
La scelta di carriera torna in auge rispetto alle aspirazioni economiche del singolo calciatore? Se così fosse, è auspicabile un procedimento simile – seppur in misura minore – al campionato americano. Tanti grandi giocatori avanti con l’età sposano il progetto di fare la loro ultima esperienza in un ambiente non esente da pressioni, ma meno competitivo del Vecchio Continente.