Koke, compagno di squadra di Alvaro Morata nell’Atletico Madrid, ha rilasciato un’intervista a Marca in cui ha parlato anche della decisione dell’attaccante di andare al Milan lasciando la Spagna. Queste le parole di Koke su Morata:

Su cosa ne pensa dell’addio: “Lo ringrazio per il lavoro che ha svolto in questi anni. È un peccato perché ho avuto un rapporto molto buono e stretto con lui da quando abbiamo iniziato, quando eravamo molto giovani. Gli auguro tutto il meglio. Al di là di questo, abbiamo bisogno di persone che vogliano essere all’Atletico, che si impegnino al 100% per il club per competere e vincere. E se un compagno di squadra non lo è, come lui, che ha alzato la mano e ha deciso e chiesto al club di andarsene, non succede nulla. Cercheremo di portare un altro compagno di squadra che sia al 100% con la mentalità e la voglia di competere.

Sul fatto che ha detto di essere andato via per gli attacchi che ha subito in Spagna: “Beh, non solo con lui, ma con molti compagni di squadra, è successo anche a noi. È vero che la gente è molto più concentrata su Álvaro. È un peccato, ma è la realtà. Ha vissuto momenti molto difficili qui o in Nazionale, e sono sicuro che anche in Italia li avrà vissuti perché alla fine siamo tutti coinvolti, ma qui in Spagna soffre. Sono andato a pranzo con lui e ha avuto mille storie di gente che gliene ha dette di tutti i colori. È un peccato, ma è così, è la realtà, è il prezzo che purtroppo dobbiamo pagare molte volte. E ci sono persone che lo sopportano di più e persone che lo sopportano di meno”.

Se l’ha sostenuto durante l’Europeo: “Ci sentivamo quasi ogni giorno per incoraggiarlo. Avevamo già avuto molte conversazioni, quando ero con la Nazionale, sul sogno di un titolo. Gli ho detto di tirarsi su, che mancava poco tempo e che era sicuro di sollevare la coppa, che è un sogno di tutti i giocatori che hanno indossato la maglia della Spagna o di quelli che non ne hanno avuto l’occasione, e che lui ci era vicino. È così che ho cercato di motivarlo poco a poco, finché non è riuscito a farlo. Penso che sia qualcosa di spettacolare, non solo per lui, ma per tutti gli spagnoli, che la nazionale sia riuscita a vincere un altro campionato europeo, non solo con la generazione che ha vinto Europeo-Mondiale-Europeo, ma con un’altra generazione”.