HomeIn evidenzaL'austerity del calcio può diventare un boomerang: ecco perché

L’austerity del calcio può diventare un boomerang: ecco perché

L’emergenza coronavirus renderà anche il calcio diverso rispetto a quello che eravamo abituati a raccontare. Lo sarà sicuramente per alcuni aspetti puramente “tecnici” relativi alle modalità di svolgimento delle partite. Meno, invece, sarà impattante il cambiamento a livello di equilibri economico-finanziari. Se è vero, infatti, che la maggior parte delle società continuerà a fare i conti con meno ricavi (biglietti, abbonamenti in primis, ma anche sponsor e diritti televisivi), altrettanto evidente è la piega che prenderà il governo del calcio europeo.

Anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino, è stato chiaro: “Sono favorevole ad una regolamentazione finanziaria più chiara e rigorosa”, riferendosi ad una ulteriore stretta su salary cap e, più in generale, Fair Play Finanziario. Tutto sacrosanto, per carità, ma è evidente che più sarà il rigore imposto sulle spese (legate in modo sempre più indissolubile ai ricavi), maggiormente assisteremo a posizioni di classifica (nei campionati nazionali come in Europa) cristallizzate. Insomma, l’effetto “sorpresa” sarà sempre più raro.

Il Fair Play Finanziario, va ricordato, lega le possibilità di spese di un club ai suoi ricavi, con obblighi di rientro nei parametri piuttosto stringenti se si sfondano queste soglie, fino alle dure sanzioni come l’esclusione dalle competizioni. Il Milan ne sa qualcosa in merito. E proprio riferendoci al club rossonero, l’esempio è lampante. Se la società potrà spendere poco per scelta, ma anche per imposizione percentuale rispetto a entrate drammaticamente calate, non ci sarà da aspettarsi un mercato scintillante. A quel punto si dovrà giocoforza passare per la valorizzazione dei giovani in un progetto a medio-lungo termine.

Iniziativa più che nobile, per carità. Ma se i più grandi, magari con stadi di proprietà (vedi Juventus e club inglesi) potranno sempre spendere di più in relazione ad una maggiore sostenibilità finanziaria, come potrà un club di fascia immediatamente inferiore tentare una scalata con qualche acquisto a cinque stelle? Il rischio, dunque, è che l’effetto dell’austerity che Uefa e Fifa vareranno, sarà un boomerang: i forti economicamente continueranno ad essere i più forti sul campo, a suon di acquisti e stipendi d’oro, i meno forti economicamente continueranno a sperare di pescare qualche jolly in giro per il mondo.

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