Se vi avessero sussurrato all’orecchio che Charles De Ketelaere sarebbe diventato uno dei perni dell’Atalanta di Gasperini ci avreste creduto? Una telenovela infinita l’operazione di mercato dell’attaccante belga al Milan, fortemente voluto dal duo Maldini-Massara dopo essersi messo in mostra con il Club Brugge.

Era il 9 agosto 2022 – due anni fa esatti – e il talento mancino diventava ufficialmente un nuovo calciatore rossonero. Sono state dette o fatte tante cose nel giro di 730 giorni, l’unica amara certezza ricade sul fatto che il numero 90 non ha lasciato alcuna traccia a San Siro per essere ricordato dai tifosi.

Intravedere le qualità di un calciatore è una dote non appartenente a tutti gli allenatori. Pioli l’ha fatto partire titolare sulla trequarti, dopo 8-10 partite senza acuti è arrivato il momento di sedere in panchina tra i pareri discordanti della tifoseria milanese.

Durante la scorsa estate arriva una chiamata che potrebbe cambiare le carte in tavola della carriera di De Ketelaere. Immaginiamo un dialogo del genere: “Ciao sono Gasperini, ti vogliamo all’Atalanta. Possiamo fare un grande lavoro con te”. La scossa tanto richiesta è arrivata fino a vincere l’Europa League accumulando un bottino di 14 gol e 11 assist in tutte le competizioni.

Gli si poteva dare un’ulteriore chance, questo è noto a tutti. Forse il classe 2001 era troppo acerbo per un ambiente come il Milan? Certamente le risposte sono arrivate a distanza di pochissimo tempo… la Dea non ci ha pensato su due volte riscattando (22 milioni di euro) il belga dalle sembianze simili al ragazzo sulle confezioni delle barrette Kinder, con i capelli e il sorriso che ricordano l’iconica immagine.