Se ne parla ormai da settimane, da quando l’Europeo era alle sue battute iniziali e proprio ora che è terminato con la Roja campione, si rincorrono le conferme sull’imminente approdo di Morata in rossonero.
Già in questi giorni potrebbe esserci l’incontro con l’Atletico Madrid per capire se pagar la clausola (attorno ai 13 milioni), oppure accordarsi diversamente coi Colchoneros, magari per spalmare in più esercizi il pagamento del cartellino. A seguire poi le visite mediche e le meritatissime vacanze per l’attaccante spagnolo.
La sensazione è che a Milanello presto arriverà più che una punta titolare. Chiaro che sia importante riempire presto lo slot in rosa liberato da Giroud, ma proprio perché Olivier non era solo il numero 9 del Milan ma un leader, il suo erede non poteva esser un centravanti qualunque.
Nell’ultimo periodo qualsiasi reference che parli di Alvaro è un grande endorsement. Il capitano della Spagna campione d’Europa sembra davvero un veterano dal cuore d’oro. Con la fascia al braccio ha trascinato un bellissimo gruppo di giovani, assieme a naturalmente agli altri ‘vecchi’ Carvajal, Rodri, Nacho e Navas. Ai microfoni di Sky poco dopo aver alzato la coppa ha dichiarato che si è detto felice di esser stato “leader di un campus estivo”, con tanti ragazzi da guidare con più carota che bastone.
Sempre su Sky anche Chiellini in diretta si è congratulato con Morata per l’impresa appena compiuta e anche in questo caso l’accento dell’ex capitano azzurro è stato posto sulla bontà della persona, che fresco di eliminazione ai rigori nel 2021 aveva augurato il meglio all’Italia per la finale di Wembley. Attestati pubblici di stima per Alvaro sono arrivati in questi giorni anche da Buffon e lo stesso De La Fuente, CT spagnolo.
Pare dunque che il Diavolo stia riportando in Italia un professionista esemplare, che in Italia potrebbe tornare anche per assecondare la famiglia. La moglie Alice Campello aveva lasciato trasparire la preferenza per il ritorno nel bel paese e la scelta del marito ha tenuto conto anche di queste esigenze, rinunciando magari alle vagonate di milioni della Saudi League.
Il suo modo di stare in campo tatticamente si sposa bene con le caratteristiche del Milan. I valori fuori dal campo rispecchiano quelli in campo, di un giocatore che si sacrifica per la squadra e che veste i panni “del muratore” come lui stesso ha dichiarato ieri sera nel post partita. Morata rappresenta tutto quello che serve in questo momento: un attaccante che lega il gioco e favorisce le incursioni degli esterni offensivi, da Nico Williams a Leao, da Lamine Yamal a Pulisic, ma anche un calciatore carismatico e vincente per uno spogliatoio che ha bisogno di queste personalità per crescere. Ti aspettiamo Alvaro, leader buono.
