HomePrimo PianoLe grandi differenze tra Inter e Milan sono più mentali che tecnico-tattiche

Le grandi differenze tra Inter e Milan sono più mentali che tecnico-tattiche

Siamo già al crocevia della stagione per il Milan, ed è solo il 19 settembre. A tre giorni dal derby ci si chiede se davvero sia possibile portare a casa almeno un punto contro un tabù che ancora oggi infesta l’ambiente di Milanello. Studiando la partita del Diavolo con il Liverpool prima e quella del Biscione con il Manchester City poi, ci si imbatte in una differenza abissale.

Al di là delle lacune tattiche e tecniche (e su questo secondo fattore l’Inter non è una squadra perfetta, mentre sul primo c’è solo da applaudire), il Milan può ammirare lo spirito di sofferenza e unione che la squadra di Simone Inzaghi si è cucito addosso. I nerazzurri davvero onorano la maglia fino all’ultima goccia di sudore, mentre la controparte rossonera si scioglie e aspetta il fischio finale sperando nel risultato migliore possibile.

Fanno specie le parole di Barella e Calhanoglu al termine della grande prestazione all’Etihad. “Non mi sento di mandare nessun messaggio al Milan. Da domani inizieremo a prepararci per il derby come abbiamo sempre fatto, cerchiamo sempre di migliorarci“, afferma l’italiano, mentre il turco risponde: “Adesso mi riposo qualche ora, ma da domani inizierà la nostra preparazione. Non bisognerà lasciare nulla al caso“. Nessuno vuole lasciare un centimetro alla squadra di Fonseca.

Non fa male fare una partita difensiva in casa di una delle squadre più forti al mondo, risultando belli da vedere nonostante le occasioni siano state poche. L’organizzazione e la tenuta difensiva arrivano da una profonda autostima instaurata nel corso degli anni. Il Milan, d’altra parte, ad oggi non riuscirebbe a gestire una partita arretrando la linea: la sensazione è che ogni attacco avversario sia buono per subire gol, come visto contro i Reds.

E poi c’è quell’idea di gruppo che andrebbe in guerra per il proprio allenatore. Inzaghi, a parte qualcuno, non ha avuto il top del top nelle ultime sessioni di mercato, ma mentalmente ha trasformato e integrato (parola da sottolineare) i nuovi per creare ancora di più una rosa disposta ai crampi pur di aiutare il compagno. Il fenomeno del Biscione è proprio l’uomo che sta seduto in panchina.

Brutta idea far uscire le diverse notizie che vedono alla porta Paulo Fonseca a pochi giorni dalla stracittadina. Il portoghese, purtroppo, non è riuscito ad imporre le sue idee e probabilmente gestirà per l’ultima volta questa squadra. Ma un minimo di unità la squadra avrebbe dovuto averla…giusto per provare a specchiarsi con chi domina non per la forza complessiva, ma per la concordia che si è creata.

Inter: Lautaro Martinez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Inter: Lautaro Martinez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

 

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