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Un dualismo infinito, ma non solo. No, Lukaku non è l’uomo giusto per il Milan

L’ultimo nome circolato in orbita Milan per l’attacco è una vecchia conoscenza della Serie A e dei colori rossoneri. Una conoscenza indiretta tra le mura di Casa Milan proprio perché, fino a qualche anno fa, ha fatto le fortune dell’altra sponda del Naviglio, quella nerazzurra. Stiamo parlando di Romelu Lukaku, 31 anni, reduce da un anno di prestito alla Roma e tornato alla base (Chelsea) per partire di nuovo alla ricerca di una nuova avventura.

Dopo essere stato pagato più di 100 milioni tre anni fa, la carriera di Lukaku ha subito una svolta improvvisa. In negativo. La stagione al Chelsea non è andata secondo i piani, suoi e del club, e dunque si è dato il via ad una girandola di prestiti infinita che ancora una volta dovrebbe e potrebbe essere la modalità di trasferimento dell’attaccante belga.

Il Milan nelle ultime ore ha chiesto informazioni ai Blues per provare ad intavolare una trattativa viste le difficoltà nell’arrivare a Zirzkee e l’impellenza di prendere un nuovo numero 9.

L’idea però, non sembra proprio di quelle migliori. E i motivi sono molteplici. Al di là dell’importanza e del peso tecnico e tattico di Lukaku, sono più gli aspetti negativi che quelli positivi di un’operazione che denota forse un pizzico di rischio in meno in termini di scommessa ma tante, tante lacune sul progetto. Perché se da un lato Lukaku garantirebbe gol, muscoli e centimetri all’attacco rossonero, non sembra proprio un profilo da Milan e per il Milan.

LUKAKU? NO GRAZIE. ECCO PERCHÉ

Il primo motivo per cui Lukaku sarebbe un “no” è l’età: 31 anni. Vero, forse non è poi così avanzata e qualche altro anno ad alto livello potrebbe farlo – specie in Italia – ma se il Milan davvero vuole ripartire da un progetto giovani non è Lukaku il giocatore su cui deve puntare. L'”animo instabile” inoltre non garantisce una sicurezza dal punto di vista caratteriale. Spesso nei big match ha fatto fatica ed i grandi palcoscenici non lo esaltano. Il Milan ha davvero bisogno di questo?

Poi c’è la formula, un prestito oneroso, uno stipendio alto, una quarantina di milioni da versare in totale per un’operazione che lascia qualche dubbio di troppo e che porterebbe, inevitabilmente, tra 365 giorni il Milan di nuovo punto e a capo. Tra solo un anno i rossoneri dovrebbero ricominciare la ricerca dell’attaccante, che dura da anni ormai, in un loop infinito che non conosce fine. Il Chelsea al momento non sembra aprire al prestito ma verso la fine di agosto e dunque del calciomercato, se non lo ha già piazzato da qualche parte, potrebbe cedere. Ne vale davvero la pena? No. Il Milan non può aspettare così tanto per avere la sua punta titolare.

Già, quella punta titolare che sia il terminale offensivo e non solo del gioco del nuovo allenatore Paulo Fonseca. Un gioco più fluido e meno statico. Tanto pressing e tanti movimenti. Poche, seppur fondamentali, sponde. In poche parole per il calcio di Fonseca non è una punta spalle alla porta che fa a sportellate quello che serve. In un gioco corale non sembra essere Lukaku l’uomo perfetto, una punta mobile è quello che farebbe più al caso ma non addentriamoci in dinamiche che il campo anche con una sola partita potrebbe smentire o confermare. Il rischio è abbastanza alto.

Infine, per ultimo ma non per importanza, chi lo dice a Ibra? Siamo sicuri che Zlatan in persona sia pronto a trattare con quello che nel tempo è diventato il suo nemico numero uno? Siamo sicuri che l’ego smisurato dello svedese possa pensare di dare la maglia da centravanti del Milan, che fino a qualche anno fa era sua, proprio a Lukaku? Nel calcio è vero che per tanti motivi si tende a dimenticare tutto, ma fino ad un certo punto.

Detto ciò però, ad essere onesti, dal profilo di Lukaku il Milan non andrebbe a prendere solo aspetti negativi. Bisogna ammettere che, come già ricordato, muscoli, gol e centimetri non mancherebbero. Così come non mancherebbe l’esperienza che negli anni ha maturato. Un fattore da non sottovalutare soprattutto in una squadra giovane. Queste sono le componenti a favore di Big Rom, qualcuna in meno rispetto agli aspetti negativi ma pur sempre di tutto rispetto.

Ma a che prezzo? In un computo totale degli aspetti che abbiamo provato ad elencare, forse il Milan – anche e soprattutto nel lungo periodo – non ci andrebbe poi così tanto a guadagnare. Non solo dal punto di vista economico ma anche caratteriale. Ipotizzare che in spogliatoio la figura di Lukaku possa esser vista in modo leggero è da escludere a priori senza ancora aver fatto i conti con quello che sarà il suo stipendio: in linea con i dettami societari e la media degli altri compagni? Forse no. E qualche malumore di troppo si verrebbe automaticamente a creare.

In conclusione, la domanda è lecita: davvero il Milan può pensare di puntare su Lukaku?

Ibrahimovic e Lukaku, Inter-Milan - MilanPress, robe dell'altro diavolo
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