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Emerson Royal in conferenza: “Voglio ripagare la fiducia e riportare il Milan dove merita di stare. Avete un guerriero su cui contare”

Ufficializzato ieri, è già tempo di conferenza stampa per Emerson Royal. Nella giornata piena per il Milan che si concluderà in tarda serata col Trofeo Silvio Berlusconi, il difensore brasiliano ha raccontato così le sue prime sensazioni da giocatore rossonero:

Sulla decisione di venire al Milan: “Ho parlato molto con il club e con i dirigenti. Sono sempre stato chiaro che il Milan fosse la miglior opzione per me. Lo tengo nel sangue. Sono attaccante, difensore. Ho entusiasmo e voglia. Ho un futuro davanti a me e il Milan ha sempre creduto in me“.

Su Ibra: “Ho parlato anche con Kulusevski di Zlatan. In tutte le squadre sono stato un po’ un leader perché è così il mio carattere, cerco di tirare fuori il meglio dagli altri. Vorrei ringraziare Zlatan e tutto il Milan per lo sforzo fatto per portarmi qui. Voglio ripagare la fiducia e riportare il Milan dove merita di stare“.

Su Fonseca e i brasiliani: “Ancora non ho parlato con Fonseca. Il Milan ha una grande storia con i brasiliani: Thiago Silva, Cafu, ma non solo. Tutti hanno scritto una storia molto bella e io spero di fare lo stesso. Il Milan prende un Emerson Royal molto preparato. Tutte le mie esperienze passate mi hanno fatto imparare qualcosa. Avete un guerriero su cui contare“.

Ancora su Ibra: “Sappiamo tutti quanto Zlatan faccia la differenza. È stato un giocatore molto competitivo. Ho parlato con Kulusevski al Tottenham. Lui ha mostrato interesse per me ed è stato molto bello perché non è come le altre persone. Voglio ricompensare questo sforzo sul campo“.

Sulle sue cartteristiche e sul Milan: “Fonseca conosce le mie caratteristiche e ho dimostrato di poter difendere e attaccare come gli piace. Si, ho parlato con altri brasiliani del Milan. Prime impressioni del Milan? Sono stati giorni molto intensi, ho fatto molti esami ieri perché il club si preoccupa molto di ciò. Entrare nel museo è stato un momento storico, mi sono emozionato e non sono un ragazzo che si emoziona. Non ci credevo ancora, è veramente un sogno. Tutti i giocatori parlano del Milan e tutti i brasiliani vorrebbero venire qui. È un onore incredibile entrare nel museo. Non vedo l’ora di entrare in campo con questa maglia“.

Sul suo contributo: “Io sono sempre riuscito ad aiutare le squadre, tendo a farlo. Nell’ultima stagione ho giocato anche fuori dalla mia posizione. Sono disposto a giocare dove vorrà l’allenatore. Il numero 22? La maglia 22 ha una storia importante per il Milan. In nazionale avevo quel numero. La gente sa del passato di quel numero in questo club. Non sono riuscito ancora a parlare con Kaká“.

Su Kulusevski: “Ho parlato con lui. Mi ha detto che ha parlato con Ibra e che avevano parlato del mio gioco. Ho una relazione molto buona con lui. Pensiamo in maniera molto simile e che gli piace molto l’Italia. È un grande amico e ha detto grandi cose sull’Italia“.

Sulla sua estate: “Sono stati giorni intensi. Ho viaggiato con il Tottenham e ogni giorno ho chiamato il mio agente per sapere del mio futuro. È stato abbastanza complesso perché era un mix di sentimenti, in alcuni momenti ho avuto anche paura perché il tempo passava e non arrivava la soluzione. Ora sono molto felice“.

Sulla Serie A: “Il campionato italiano è un po’ diverso rispetto ai campionati in cui ho giocato. Io penso sia un filo più statico, ma sono sempre stato anche tatticamente un giocatore molto buono. Ho voglia di imparare e fare le cose bene. Tutto quello che mi diranno, io lo seguirò“.

Su Chukwueze e Pulisic, come sarà giocare con loro: “Ho guardato le partite del Milan, ma ora non sono qui per parlare di giocatori. È una squadra molto forte e per me sarà un piacere condividere con loro il campo, a prescindere dalla posizione. In carriera ho avuto amicizie anche con terzini. Ho già parlato con Leao e anche Morata, potranno aiutarmi. Voglio fare amicizia con tutti i giocatori perché per me è molto importante“.

Se gli piace più difendere o attaccare: “Ho entrambe le caratteristiche, le ho fatte entrambe nella mia vita. Ho sempre fatto bene. Chiaro, dipende anche dall’identità della squadra e bisogna adattarsi. Io sono preparato ad attaccare, ma serve sempre equilibrio. In campo c’è il momento di attaccare e il momento di difendere“.

Emerson Royal - MilanPress, robe dell’altro diavolo
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